lunedì 28 dicembre 2020

Le dichiarazioni di Andrea Crisanti sul vaccino COVID19

Non credo che un virologo non potesse non immaginare che sarebbe finita così. E allora perché a novembre ha sentito quell’impellente necessità di rilasciare dichiarazioni che hanno confuso molti cittadini? 

19 novembre 2020: Andrea Crisanti: "Col primo vaccino a gennaio, senza dati, non mi vaccinerei"


Ecco un virgolettato della dichiarazione di Crisanti di novembre:
“Normalmente ci vogliono dai 5 agli 8 anni per produrre un vaccino. Per questo, senza dati a disposizione, io non farei il primo vaccino che dovesse arrivare a gennaio. Perché vorrei essere sicuro che questo vaccino sia stato opportunamente testato e che soddisfi tutti i criteri di sicurezza ed efficacia. Ne ho diritto come cittadino e non sono disposto ad accettare scorciatoie”.

Mi pare una dichiarazione formalmente corretta da un punto di vista logico ma assolutamente priva di buon senso, perché non si stava parlando dell’Avigan né della clorochina dei complottisti. La dichiarazione riguardava vaccini che stavano seguendo tutte le procedure necessarie per ricevere l’approvazione dagli organi preposti.
Quindi un’implicazione con antecedente vero per definizione perché nessun vaccino può essere somministrato senza essere stato opportunamente testato e senza soddisfare tutti i criteri di sicurezza ed efficacia. Quello di Crisanti è stato quindi un esercizio di stile che ha avuto l’effetto di una dichiarazione ovvia per chi già sapeva come stavano le cose, e, invece, ha confuso la maggior parte dei cittadini che non sanno nulla delle procedure di approvazione dei farmaci.
Ne ho avuto la riprova con un’amica, non negazionista, né antivax, e di istruzione medio-alta, che, dopo aver sentito le dichiarazioni di Crisanti ha cominciato ad avere dubbi se vaccinarsi o meno.

giovedì 10 dicembre 2020

Un valida alternativa ad Amazon per sostenere le librerie sul territorio

Rilancio l'informazione su questa ottima alternativa ad Amazon.

"Mai come in questo periodo è importante sostenere le attività di quartiere e fare i propri acquisti nella libreria vicino a casa. Ecco perché esiste GoodBook, il primo portale delle librerie indipendenti italiane, che ti permette di sfruttare la comodità del web senza rinunciare al rapporto con il tuo libraio di fiducia

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Cos'è GoodBook.it?

giovedì 3 dicembre 2020

Ribaltamento della realtà: menti malvagiamente raffinate?

Devono essere menti malvagiamente raffinate quelle che hanno prodotto negazionisti capaci di citare Einstein e Socrate e di accusare gli altri con frasi tipo: "non siete in grado di approfondire e di ricomporre i pezzi di una realtà molto complessa".

Sono riuscite a istillare un ribaltamento completo della realtà.

sabato 14 novembre 2020

Carnevale della Matematica #144 ovvero crescite esponenziali (ancora!)

L'edizione di novembre del Carnevale della Matematica, la numero 144, ovvero crescite esponenziali (ancora!), è ospitata da maddmaths.

Per quanto riguarda i miei contributi, ...

È poi il momento di Flavio Ubaldini , alias Dioniso Dionisi (è sempre lui!), che sulle pagine di Pitagora e dintorni pubblica questo breve frammento di un capitolo di un libro in divenire: Il gatto Achille e la tartaruga Hermes. È un progetto che prosegue idealmente il suo libro “Il mistero del suono senza numero” e che spera veda la luce nel 2021.

ricordiamo che nella Poesia Gaussiana (o dell’unicità della fattorizzazione) di Popinga, la strofa corrispondente è “canta canta canta canta il merlo il merlo“ =(24×32). E la “cellula melodica” puntualmente offertaci da Dioniso Dionisi di Pitagora e dintorni è:




Per quanto riguarda l'edizione numero 145... 
14 dicembre 2020: (“becchetta tra i cespugli”Notiziole di .mau. – lettere
Calendario con le date delle prossime edizioni del Carnevale.



martedì 10 novembre 2020

Il gatto Achille e la tartaruga Hermes

Propongo un frammento del progetto descritto in Zenone, Achille, la tartaruga e… Pitagora 

Zenone tornò a rimuginare sulla gara di corsa tra gatto e tartaruga, che gli era stata suggerita per indagare la natura illusoria di spazio e tempo. Era giunto alla conclusione che, per risolvere quel dilemma, avrebbe dovuto usare l’occhio della ragione immaginando un esperimento mentale. Raziocinando intorno a quella corsa immaginaria sarebbe dovuto andare alla ricerca di possibili contraddizioni. Decise di parlarne con Apollonia una mattina in cui si erano ritrovati nell’acropoli. Le presentò le premesse come una sua idea guardandosi bene dal citare i suggerimenti ricevuti.

Who's gonna win this race - Ellen Miffitt
«Mi è venuta in mente per poter indagare la vera natura dello spazio e del tempo cercando di minimizzare l’illusorietà dei nostri sensi. Non con l’occhio che non vede né con l’orecchio che rimbomba ma con la ragione giudica la prova!», disse Zenone un po’ tronfio mentre attraversavano la spianata dell’acropoli. I nuovi edifici erano stati completati da poco. Tra tutti spiccavano il teatro e il tempio di Atena Poliade, che era ben visibile anche ai naviganti che veleggiavano in prossimità del promontorio di Elea. Una massa di Eleati si muoveva e si assembrava, in modo abbastanza imprevedibile, tra quelle nuove costruzioni. E ad Apollonia non sfuggivano gli sguardi indirizzati a loro, alla coppia sgradita. Alcuni lo facevano con maliziosa discrezione, parlottando poi alle loro spalle. Pochi altri con atteggiamento ostentatamente aggressivo, come a volerli sfidare. Ma, c’era anche chi sembrava guardarli con benevolenza e ammirazione. Loro avevano deciso di ignorare il più possibile quelle manifestazioni indiscrete.

«Vuoi dire che non dobbiamo credere ai nostri sensi?», obiettò Apollonia. «È attraverso l’occhio e l’orecchio che i pitagorici hanno scoperto la connessione tra matematica, musica e fenomeni naturali».

Zenone le propose la spiegazione che aveva appreso da Parmenide e che lui stesso aveva già ripetuto più volte ai giovani allievi. Era vero che i pitagorici si erano affidati a una percezione acustica che, in quanto percezione, può allontanare dal sentiero della verità. Ma anche le apparenze possono essere plausibili, a patto che non contraddicano la ragione generando assurdità. E, in quel caso, i pitagorici non la contraddissero.

Dopo aver girovagato un po’ per l’acropoli avevano deciso di dirigersi verso il limite occidentale della spianata. Apollonia lo ascoltava mentre il suo sguardo svolazzava incantato tra le meraviglie di quel paesaggio che la lunga assenza aveva punteggiato di emozioni nuove. Un’ammirazione nostalgica che sconfinava a tratti nello struggimento mistico. Ma lo stato d’animo durava fino al momento in cui si imbatteva in un nuovo atteggiamento ostile. Decisero di abbandonare l’acropoli.

«È solo attraverso i sensi che possiamo esplorare i fenomeni naturali», ammise poi il giovane mentre discendevano il lato occidentale del promontorio. «Tuttavia, le percezioni sensoriali possono allontanare dal sentiero della verità. È per questo che dobbiamo sempre sottoporle al vaglio della ragione per verificare che non generino contraddizioni».

«Sembra un punto di vista interessante», concesse Apollonia che continuava ad ammirare le distese marine.

«Dunque, sono partito dall’ipotesi che quel gattaccio di Achille sia cento volte più veloce della mia Hermes».

«Mi pare realistico», disse lei. «Ma perché hai scelto proprio il gatto di Cleudoro per questo esempio?», chiese poi arricciando il naso.

«Ehm, non lo so. Forse sono stato influenzato dai ricordi d’infanzia», disse frettolosamente Zenone. «Ma tornando alla corsa, nel momento in cui Achille avrà percorso lo stadio di vantaggio concesso alla tartaruga, la mia Hermes avrà percorso un centesimo di stadio e avrà ancora un piccolo vantaggio. Però… Mi pare che non ci sia storia. Hermes potrà rimanere in vantaggio ancora per qualche istante ma, prima o poi, Achille la supererà».

«Uhm», fece Apollonia muovendo lo sguardo tra le frasche degli olivi come se seguisse quella corsa immaginaria. «Non ne sarei così sicura».

«Che vuoi dire!?», protestò Zenone.

«Beh, quando Achille avrà percorso quell’ulteriore centesimo di stadio che lo separa da Hermes, la tartaruga ne avrà percorso un centesimo di centesimo. E sarà ancora in vantaggio».

«Sì ma prima o poi…».

«Prima o poi, che?», lo interruppe Apollonia. «Un discorso simile può essere ripetuto illimitatamente andando avanti con i centesimi di centesimi di centesimi di centesimi… Ed Hermes avrà sempre un vantaggio che, per quanto piccolo, non sarà mai nullo».

«Per Zeus!», esclamò Zenone. «Ma… Come hai fatto a farti venire in mente un’idea così brillante?».

«Non so…», si schermì Apollonia. «Forse… Sono stata influenzata dal ragionamento usato in una dimostrazione che si insegna nella scuola pitagorica. Quella dell’impossibilità di esprimere la diagonale del quadrato di lato uno come rapporto tra due numeri». Zenone ebbe un sussulto. «Anche lì compare la ripetizione illimitata di un’operazione e quel processo genera una conclusione assurda», proseguì la ragazza. «E se la conclusione è assurda allora l’ipotesi di partenza deve essere falsa. Inizialmente quella dimostrazione veniva nascosta. Pensa che il pitagorico Ippaso venne punito per averla divulgata!».

Al suono di quel nome il sussulto si trasformò in vertigine. «Ma… in questo caso…», riuscì ad articolare Zenone dopo essersi ripreso, «quale sarebbe l’ipotesi di partenza sbagliata?».

«Mah, non mi pare ci sia un’ipotesi sbagliata. Il ragionamento sembra corretto».

«Allora… Significa che il movimento è davvero un’illusione?»

sabato 31 ottobre 2020

Carlo Rovelli su scienza, opinioni politiche e pandemia di COVID-19

Di recente ho sentito più di un amico dirsi deluso dalle risposte confuse provenienti dall'ambito scientifico sui temi relativi alla  pandemia.
Credo che questa breve intervista a Carlo Rovelli - "La scienza procede per errori, accettiamone i limiti" - fornisca risposte chiare.

La considerazione più interessante mi pare questa:

Purtroppo tra i due ambiti (scienza e opinioni politiche) si fa ancora troppa confusione. Come nel caso del lockdown. “La scienza ci dice, per esempio, che data la conoscenza attuale che abbiamo, aprire le scuole, tenere aperti i bar, oppure non fare un lockdown, porterà con tale e tale probabilità e con tale e tale incertezza un numero di morti addizionali - afferma Rovelli -. D’altra parte sappiamo anche che non aprire le scuole, chiudere i bar, andare in lockdown, comporta perdita di ricchezza da parte di alcune persone, un danno per i ragazzi, eccetera. Dunque la decisione se dare più importanza ai morti oppure alla ricchezza è una decisione politica, non scientifica”.

Lo scienziato, in quanto tale, dovrebbe rimanere fermo sui dati empirici che ha e non sbilanciarsi a dare una sua visione: “Fare o non fare un lockdown è una decisione molto difficile che ovviamente ci divide, perché abbiamo interessi particolari divergenti e scale di valori diverse. Gli ‘scienziati’ che dicono ‘in fondo è una malattia come un’altra’, così come gli altri che dicono che ‘la situazione è gravissima’, non stanno parlando di scienza: stanno parlando della loro scala di valori, o focalizzandosi sugli interessi degli uni o degli altri: per alcuni, dei morti in più non è così grave, per altri lo è. Per alcuni, se qualcuno si impoverisce un po’ non è così grave, per altri lo è”.

giovedì 24 settembre 2020

Adriano Banchieri e il Contrappunto bestiale alla mente

Avendo appena ascoltato il Contrappunto bestiale alla mente nella puntata di Wikimusic su Adriano Banchieri non posso esimermi dal proporre questo godibilissimo brano:

Contrappunto bestiale alla mente

Tra l'altro ho scoperto che molto del lavoro del Banchieri, musicista, compositore, poeta e monaco italiano del Rinascimento, non è stato ancora studiato in modo soddisfacente. 

mercoledì 3 giugno 2020

Zenone, Achille, la tartaruga e… Pitagora

“Pitagora fu nel corpo di Zenone di Elea e sotto quelle spoglie investigò il problema della quantità di nu­meri compresi tra due numeri dati. Una strada che lo con­dusse all’elaborazione di quattro paradossi e all’intuizione che la geometria e non il Numero governasse il mondo.”

Così si chiudeva “Il mistero del suono senza numero”. E così si apre il suo seguito a cui ho cominciato a lavorare e che spero veda la luce nel 2021.
La lievissima brezza del Tirreno riusciva appena a stemperare l’arsura dell’aria. Viste da quel tratto, a mezzacosta del promontorio, le due isolette Enotridi di Pontia e Isacia sembravano due strane creature marine pietrificate dal vigore della vampa. I caseggiati di Elea apparivano deserti: sia quello in basso vicino al litorale, sia quelli più in alto. Anche i lavori di edificazione dell’acropoli erano fermi. In quella stagione nessuno avrebbe voluto sfidare la potenza dell’astro nelle ore centrali del cammino celeste del carro di Elio… O quasi nessuno.
«Vai, Hermes! Vai!»
«Forza, Eracle! Puoi ancora recuperare!»

Le urla d’incitazione erano rivolte a una decina tartarughe impegnate in una gara di corsa. Un branco di ragazzini le circondava. Tutti grondavano sudore. Molti saltavano e sbraitavano. E qualcuno si manteneva in silenzio, esprimendo il coinvolgimento attraverso il movimento delle braccia o la contrazione di pugni e mascelle.

«Nooo, è di nuovo Hermes», piagnucolò Pitodoro saltellando. «Di nuovo Hermes! È di nuovo lui a vincere», continuò con un tono carico d’insofferenza che strideva con l’espressione gioiosa e sorridente del volto. Era il suo modo di rallegrarsi per la nuova vittoria della tartaruga del suo amico Zenone nella gara di corsa. Hermes era un fulmine! Quando riusciva a partire in vantaggio era irraggiungibile. Avrebbe potuto battere anche un ga…

«Attenzione! Achille in vista!», urlò improvvisamente un altro ragazzino da un dosso al limite dell’ombra della grande quercia che sovrastava la pista per le gare. Molti corsero immediatamente verso la pista. Ma nessuno ebbe il tempo di recuperare la propria tartaruga. Achille, per niente a disagio sotto il sole rovente, avanzò tra le stoppie come una furia; un istante prima che Hermes tagliasse il traguardo, irruppe nella pista e si mise a menar zampate, e a dispensare morsi e graffi ai carapaci nei quali le tartarughe si erano istantaneamente ritratte.

Al seguito di Achille comparve un ragazzino dalla corporatura massiccia che indossava un elmo e brandiva una spada: entrambi di legno. Come tutti gli altri indossava un leggerissimo chitoniskos, ma se lo era fatto disporre in modo che ricordasse la linothorax, l’armatura che i guerrieri achei indossavano nella guerra di Troia. Una linothorax piuttosto umidiccia. Le braccia e le gambe scoperte mostravano sbucciature nella parte inferiore degli avambracci e sulle ginocchia. «Salve, femminucce! Avete occupato di nuovo la nostra pista con quegli stupidi animali», sbraitò con fare aggressivo e tono di voce forzatamente rauco mentre dimenava la spada verso gli altri e con l’altra mano recuperava il suo gatto. Tutti tacquero pietrificati. Cleudoro era più grande di loro e molto prepotente. Nessuno si sarebbe azzardato ad affrontarlo. «Vieni, Achille. Non sporcarti le zampe con quegli… animali di terra. Noi abbiamo ascendenze celesti. Discendiamo da Ailuros, la dea Bastet dei sapienti Egizi», declamò con sguardo ispirato ripetendo probabilmente una frase ascoltata da qualche adulto. Poi mosse dei passi verso Zenone, che nel frattempo aveva recuperato la sua Hermès, e gli puntò la spada contro. «E so che tu», riprese inasprendo il tono della voce, «sei il capo di questa banda di mezze calzette.»

«Io non sono il capo di nessuno, Cleudoro. E questa non è solo la vostra pista», rispose Zenone con tono deciso. Non sembrava intimorito. Un soffio di vento caldo gli attraversò i capelli neri e andò a smuovere anche la zazzera castana di Cleudoro.
«Non chiamarmi Cleudoro! Non vedi che indosso il sacro elmo di Achille?!» strepitò il giovane mascherato avvicinando il volto a quello di Zenone.

L’afrore dell’alito rese Cleudoro ancora più repellente. Zenone non resistette all’impulso e gli sferrò uno spintone che lo fece capitombolare all'indietro. Cleudoro piombò di schiena su una zona del prato dai ciuffi d’erba molto radi. Il suo elmo rotolò di lato e terminò la sua corsa su un mucchietto di pietrisco. La spada andò, invece, a urtare una pietra sporgente.
Cleudoro si rialzò con il volto deformato da una smorfia di incredulo stupore. Due nuove sbucciature gli erano comparse sui gomiti. Recuperò la spada e si accorse che la lama si era scheggiata. E l’elmo presentava dei graffi. Lo stupore si trasformò in collera. Gli altri ragazzini assistevano alla scena pietrificati. Il silenzio era rotto solo dal frenetico frinire delle cicale.

«Zenone maledetto!», sbraitò Cleudoro. «Ti ammazzo!»
Ma prima che riuscisse a lanciarglisi addosso, la piccola Nika si frappose tra i due. Cleudoro le incespicò addosso sbilanciandosi in avanti. Per non finire di nuovo a terra fece scattare le braccia e, toccando il terreno con i palmi delle mani, cercò di spingersi in alto. Ci riuscì ma al costo di due nuove ferite.

«Vi ammazzo tuttiii!», urlò.
Era furioso. Ma successe qualcosa di ancor più inatteso. Apollonia, la ragazzina dai capelli rossi, prese il posto di Nika, che era rimasta a terra con il viso rigato di lacrime, e immediatamente altri ragazzini si munirono di pietre e le balzarono al fianco creando un muro davanti a Zenone.
Cleudoro sbarrò gli occhi, incredulo. Come un lupo che assista a una ribellione delle pecore. Serrò i pugni sui palmi sanguinanti. Gli occhi rossi. Il volto rosso, rabbioso e dolorante. Poi il furore sembrò attenuarsi. La tensione parve dissolversi. Forse aveva capito che non gli conveniva combattere.

«Zenoneee. Niiikaaaa», risuonò una voce in lontananza.
«Che c’è, mamma!», rispose Zenone infastidito mentre Filista si avvicinava risalendo la mezzacosta.
«Perché hai fatto venire qui tua sorella!?», strillò lei continuando ad avvicinarsi. «Oh, divina Hera. È caduta! Perché è lì a terra?! E sta piangendo!», proseguì dimenandosi.
«Non l’ho fatta venire io! È stata lei a seguirmi», protestò Zenone.
«Ma tu avresti dovuto impedirglielo!»
«Zenoncino, ascolta la mamma», fece Cleudoro. La collera sembrava essere svanita e aver fatto posto a un atteggiamento di scherno. «Prendi la sorellina e tornatene a casa». Poi un lampo di rabbia tornò ad attraversargli il volto. «Femminucce! Ecco chi siete!», sibilò posando gli occhi su Apollonia.

«E tu sei un vigliacco!» replicò lei, sostenendone lo sguardo. «Fai il lupo con noi e l’agnellino con i più grandi».
«Ma da quando maschi e femmine giocano insieme? Voi avete le vostre bambole di pezza, le vostre pentoline», disse Cleudoro sprezzante.
«Smettila di fare il prepotente, Cleudoro!», intervenne Pitodoro.

Nel frattempo la madre di Zenone aveva raggiunto l’ombra della grande quercia.
«E poi non voglio che frequenti ragazzi… più grandi di te», disse Filista guardando Cleudoro con sguardo torvo.
«Che cos’ha mio figlio che non va?», chiese con impeto la madre di Cleudoro, che nel frattempo era scesa dal quartiere alto e aveva raggiunto il prato della pista senza essere vista.
«Nessuno si è rivolto a vostro figlio», ribatté Filista voltandosi.
«E io invece penso che stavate parlando proprio di lui!», incalzò l’altra.
«Ma siete voi a pensare che tutti ce l’abbiano con la vostra famiglia. E comunque non è un mistero che vostro figlio sia un prepotente e un maleducato».

«Ma che maleducato e maleducato!», gridò la donna. «E poi mi pare che ci abbia rimesso lui», aggiunse guardando le nuove sbucciature del figlio. «La verità è che voi siete invidiosi perché abbiamo fatto fortuna commerciando con l’Egitto!».
«Noi non abbiamo mai invidiato le fortune altrui. Le vere ricchezze, per noi, sono altre».
«Eh, sì. Loro sono superiori! Sono intelligenti, istruiti. Non si abbassano a desiderare ciò che tutti desiderano».
«Zenone, Nika, andiamo!», ordinò Filista ignorando le provocazioni. Poi si allontanò scendendo verso il quartiere costiero preceduta dai figli, mentre l’altra continuava a sbraitarle dietro.
«Non è finita qui… Gliela farò pagare», sibilò Cleudoro fissando Zenone che si allontanava.

giovedì 14 maggio 2020

Carnevale della Matematica #140: “giochi”

L'edizione di maggio del Carnevale della Matematica, la numero 140, è ospitata da Notiziole di .mau. e il tema è "giochi".

Per quanto riguarda i miei contributi, ...

Dioniso fa un post che vale due. Infatti in Un mio articolo sulla rivista Archimede: I pitagorici e il mistero del suono senza numero racconta che l’articolo in questione è uscito sul n. 1/2020 della rivista Archimede. E la buona notizia è che si può scaricare gratuitamente.
L’articolo contiene: una ricostruzione della vita di Pitagora e delle scoperte più importanti dei pitagorici basata sulle tarde fonti che ci sono pervenute; ipotesi su possibili percorsi usati per raggiungere tali scoperte; proposte per la realizzazione di una lezione-spettacolo nella scuola secondaria di primo e secondo grado.


...ecco qua la cellula melodica fornitaci come ogni mese da Dioniso che io armonizzerei in maniera un po’ inusuale con | Do | Lam | Reb Fa |



E dopo un breve scambio di battute con .mau. viene fuori la prima cellula melodica armonizzata della storia del Carnevale della Matematica:

Per quanto riguarda l'edizione numero 141... 
[141] 14 giugno 2020: (“il merlo tenebroso”) ?? – non ancora assegnato.Calendario con le date delle prossime edizioni del Carnevale.


lunedì 11 maggio 2020

Un mio articolo sulla rivista Archimede: I pitagorici e il mistero del suono senza numero

È uscito il n. 1/2020 della rivista Archimede. Tra i vari interessantissimi articoli, questo numero contiene anche il mio I pitagorici e il mistero del suono senza numero (scaricabile gratuitamente).

L'articolo contiene:
  • una ricostruzione della vita di Pitagora e delle scoperte più importanti dei pitagorici basata sulle tarde fonti che ci sono pervenute;
  • ipotesi su possibili percorsi usati per raggiungere tali scoperte;
  • proposte per la realizzazione di una lezione-spettacolo nella scuola secondaria di primo e secondo grado.

Ecco il sommario del direttore Roberto Natalini:

“Questo numero di Archimede viene composto ed esce nel pieno di un’emergenza sanitaria mondiale senza precedenti. Ora più che mai crediamo che il buon insegnamento della matematica e la capacità di analisi quantitativa della realtà debbano essere al centro della nostra riflessione nella formazione e nella vita delle persone. Presentiamo comunque i nostri articoli, che speriamo possano essere utili ai docenti che ci leggono. Flavio Ubaldini ci parla di Pitagora e dei misteri intorno alla scoperta degli irrazionali (liberamente scaricabile). Giorgio Dall’Aglio, già professore di calcolo delle probabilità presso Sapienza Università di Roma, ci racconta come, in molte situazioni, lasciare scegliere al caso sia l’opzione migliore. Giovanni Canu e Carlo Andrea Pensavalle si occupano invece di una generalizzazione tridimensionale del rettangolo aureo. Nicola Marasciuolo analizza in dettaglio l’accelerazione di gravità, un argomento a cavallo tra fisica e matematica. La copertina e i disegni del fumetto sono di Andrea Scoppetta e sono dedicati al grande matematico tedesco David Hilbert, a cui è dedicata la breve storia scritta da Diego Cajelli.” E non dimentichiamo le soluzioni dei giochi di Archimede Enigmistica, apparsi nei numeri precedenti e la nuova rubrica “A colpo d’occhio” tenuta da Roberto Zanasi. Provate a guardare e commentare la sua ultima proposta.

sabato 18 aprile 2020

Coronavirus: si può stimare la quantità reale dei decessi dovuti al virus?

Andrea Capocci, nel suo articolo Wuhan riconta i morti. Ma i numeri sono errati un po’ ovunque, ha riportato dati molto interessanti pubblicati dall’Economist. Il settimanale britannico ha confrontato il numero ufficiale dei morti di Covid-19 nel mese di marzo con l’aumento della mortalità rispetto allo scorso anno per diversi paesi europei allo scopo di stimare la quantità reale dei decessi dovuti al virus.

Di seguito riporto i brani dell'articolo di Capocci.

"Forse ispirati dalle inchieste italiane, all’Economist hanno confrontato il numero ufficiale dei morti di Covid-19 nel mese di marzo con l’aumento della mortalità rispetto allo scorso anno per diversi Paesi europei. È solo una stima, perché non tutte le morti in più del marzo 2020 devono essere necessariamente attribuite al Covid-19. Ma il surplus fornisce almeno un ordine di grandezza dell’approssimazione con cui sono contate le vittime dai governi che stanno fronteggiando la pandemia.

Dai grafici dell’Economist si scopre che in Spagna il numero di vittime ufficiali di Covid-19 a marzo, circa 8000, rappresenta solo una parte dei 13000 decessi in più rispetto allo scorso anno. La sottostima delle vittime di Covid-19 è dunque del 60%. Stessa percentuale per la Francia, dove i morti di marzo dovuti al Coronavirus ufficialmente sono 5000, ma la cifra più verosimile è di 8000 vittime. Più precise le cifre del Regno Unito: 6200 le morti ufficiali, 7000 i decessi in più. La sottostima è solo del 10%. All’estremo opposto ci sono i Paesi Bassi. Nel mese di marzo i morti di Covid-19 non sono stati 1700, come dicono le stime ufficiali, ma più probabilmente 4000. Il numero reale delle vittime è quasi due volte e mezzo quello ufficiale.

Il grande assente nell’analisi dell’Economist è la Germania. Lo «Statistisches Bundesamt», l’Istat locale, non ha ancora pubblicato i dati sulla mortalità. «Sono attesi per il fine settimana», spiega l’istituto in una nota. Secondo i dati ufficiali è il Paese che sta gestendo meglio l’epidemia, con soli tre morti ogni cento casi registrati. Un successo che si spiega con il gran numero di tamponi e con l’abbondanza di posti in terapia intensiva, dicono gli esperti, anche se sui test non ci sono dati ufficiali. Ma c’è chi dubita della classificazione dei casi adottata dai tedeschi, come il presidente della società italiana di geriatria Roberto Bernabei: «Se in Germania contano solo il paziente giovane con polmonite interstiziale da Coronavirus, alla fine avranno pochissimi morti». Fra pochi giorni si saprà come stanno le cose davvero. Meriti e colpe delle scelte sanitarie avranno un ruolo decisivo anche sui tavoli economici dei negoziati europei.

domenica 5 aprile 2020

Di bucatini, macchine per l'estrusione della pasta e topologia ai tempi del coronavirus

T1 e T3 suonano il trombone nella stessa orchestra amatoriale ormai da anni. E spesso si intrattengono piacevolmente in conversazioni su temi anche non musicali. T1 è ingegnere meccanico di formazione e di professione mentre T3 è matematico di formazione.
La nuova stagione di prove sarebbe dovuta cominciare a fine marzo ma è stata rimandata a causa della pandemia. E allora T1 e T3 hanno continuato ad avere conversazioni adeguandosi ai mezzi e ai tempi del coronavirus.
T1 è britannico ma parla anche l'italiano mentre T3 è italiano. Le conversazioni avvengono di solito in inglese con qualche contaminazione italiana.

‒ Ciao T3, forse puoi aiutare con la domandona del giorno della mia famiglia: perché esiste della pasta nella forma di "macaroni"? 

‒ Ciao T1, spero che tu sia coscente di aver posto una domanda molto pericolosa. :-)
Prima di tutto, dovrò applicare la tecnica del "separate and clarify".
Che intendi esattamente per forma di "macaroni"? Mi stai chiedendo perché esiste proprio in questa forma e non in altre forme? O perché esiste in questa forma oltre ad altre forme?
La mia interpretazione è che forse tu stia usando una sineddoche elevando "macaroni" a rappresentante della categoria "pasta corta"?

‒ No, in realtà intendevo pasta lunga attraversata da piccoli fori interni. A differenza degli spaghetti (senza buco) e delle penne (foro grande).
Il buco piccolo non sembra raccogliere molto sugo (le penne lo fanno), ma ti impedisce di risucchiare il pezzo come accade per gli spaghetti ...!

‒ Ah! Quindi intendi bucatini?

‒ Sì. sembrerebbe, Ma la confezione che abbiamo comprato li chiama "macaroni"!

‒ Quella è probabilmente la versione per non-italiani :-)

‒ Probabile. Ma quindi - la domanda rivisitata è: perché esistono i bucatini ?!

‒ Questa è una domanda interessante a cui si può provare a rispondere parzialmente attraverso il punto di vista della tradizione.

‒ Ci sono alcune ricette che di solito vanno con i bucatini. La più famosa è l'Amatriciana. Ogni tanto la faccio. Forse potrei pepararla per voi una delle prossime volte che ci incontreremo. Anche se negli ultimi tempi non la faccio molto spesso. Non è la cosa migliore per il mio colesterolo :-) Nella nostra tradizione famigliare c'è solo un'altro condimento, fatto con melanzane e cipolla, che usiamo con i bucatini.
Invece, da un punto di vista tecnico, trovo difficile spiegare perché i bucatini esistano. Quello che hai scritto potrebbe essere uno dei motivi. Di certo posso dirti è che se mangio l'amatriciana con spaghetti anziché bucatini sento che c'è qualcosa di atipico.
Ma avrei anche un'altra domanda tecnica che mi sono sempre posto sui bucatini: non riesco a immaginare come possano essere prodotti con una macchina. Forse potresti aiutarmi a capirlo: quale tipo di macchina può produrre il piccolo buco?

‒ Forse la "sensazione" dei bucatini è unica per la sintesi di durezza dovuta alla parete relativamente spessa e di morbidezza dovuta alla flessibilità del tubicino ... e il foro gli consente di essere cotti anche dall'interno ...

‒ Per quanto riguarda il metodo di produzione, direi che potrebbero esserci perni sottili filiformi che attraversano un disco. L'impasto è abbastanza morbido da poter fluire attorno ai perni prima di entrare nel disco, ma una volta nel tubo, l'impasto viene sagomato in quella forma e ne esce come bucatino.

‒ Faccio fatica a immaginarlo. Come fa il perno a non rovinre la forma del bucatino? Pensavi a qualcosa di simile? Ma non riesco ancora ad afferrare quale sia la forma geometrica dello strumento. Che cos'è? Due cilindri concentrici con raggio diverso? Se sì, che cos'è che sostiene il cilindro interno senza rovinare la forma del bucatino?

‒ Ecco uno schizzo che ho fatto su come potrebbe apparire la testa di estrusione per fare i bucatini. C'è bisogno di una piastra di supporto con una specie di griglia, che fissa i perni in posizione. Questi perni si estendono quindi verso la piastra anteriore finendo al centro del foro anteriore: i perni formano il foro interno del bucatini, la fessura circolare nella piastra anteriore crea invece il diametro esterno del bucatino.

Ho anche trovato un video interessante.

‒ Forse ora ho capito. La griglia taglia l'impasto. Tuttavia, a causa della sua consistenza, l'impasto si ricompoe di nuovo. Penso che questo fosse l'aspetto che mi mancava.

‒ Considera comunque che è solo una mia ipotesi

‒ Certo, ma è sensata.

‒ L'altra ipotesi è che l'impasto entri dai lati, piuttosto che della griglia ... in effetti, questa potrebbe essere l'ipotesi più probabile.

‒ Oh no! ora devo fare un altro sforzo mentale per capirlo :-)

‒ Qualcosa del genere.

‒ Sì. Avevo immaginato qualcosa di simile poco fa mentre correvo. Sai che trovo che questa conversazione sia spiritosa e interessante.
Ti dispiace se ne pubblico una versione tradotta liberamente sul mio blog?

‒ Ma certo! Grazie per avermelo chiesto. Avevo anche iniziato a scavare nella tana del bianconiglio alla ricerca di brevetti (Espacenet), ma ho deciso di smettere prima che la cosa sfuggisse di mano 😉
Ma è un mondo affascinante. Ci trovi brevetti di Barilla, certo, ma anche di produttori statunitensi e asiatici. È un mondo difficile quello dell'ingegneria dell'estrusione della pasta!

domenica 29 marzo 2020

Coronavirus: dati e grafici 29 marzo: coi nostri comportamenti salviamo vite

"Con i nostri comportamenti salviamo vite" ha detto il Prof. Richeldi durante la conferenza stampa di oggi della Protezione Civile.
Forse non c'è sintesi migliore per commentare i dati di oggi: i contagi decrescono, i morti decrescono e i pazienti in terapia intensiva decrescono. Quale prova migliore che le misure prese e i nostri comportamenti stanno contribuendo a salvare vite?

Contagi totali, casi attivi, pazienti guariti
I guariti di oggi sono 1434 e portano a 13030 il totale dei guariti.



Andamento del tempo di raddoppio relativo al totale di contagi in Italia. 
È il valore massimo raggiunto finora. Quasi 12 giorni e mezzo.



Confronto tra la curva dei contagi in Germania e quella dei contagi in Italia, con il dato italiano traslato di otto giorni in avanti



Andamento del tempo di raddoppio relativo ai deceduti 


Visti i dati e il fattore di crescita di oggi, per domani, 30 marzo, potremmo aspettarci:

Contagi totali in Italia circa 103200

lunedì 23 marzo 2020

Coronavirus: dati e grafici 23 marzo

I dati del coronavirus in Italia continuano a migliorare. La crescita è di nuovo rallentata sia per i contagi sia per i decessi. Le misure prese continuano a produrre risultati. Avanti così.

Contagi totali, casi attivi, pazienti guariti
I guariti di oggi sono 408 e portano a 7423 il totale dei guariti.



Andamento del tempo di raddoppio relativo al totale di contagi in Italia. 
È il valore massimo raggiunto finora. Supera gli 8 giorni.



Andamento del fattore di crescita dei contagi in Italia 
E anche questo, ovviamente, è migliorato scendendo.



Confronto tra la curva dei contagi in Germania e quella dei contagi in Italia, con il dato italiano traslato di otto giorni in avanti



Ospedalizzati, deceduti e pazienti in terapia intensiva


Visti i dati e il fattore di crescita di oggi, per domani, 24 marzo, potremmo aspettarci:

Contagi totali in Italia circa 69104
Contagi totali in Germania circa 33971

domenica 22 marzo 2020

Coronavirus: dati e grafici 22 marzo

I dati relativi al contagio coronavirus in Italia oggi sono migliori e ci riaccendono una speranza. La speranza che la tendenza sia confermata nei prossimi giorni. La crescita sta rallentando sia per i contagi sia per i decessi. Credo che le misure prese stiano cominciando a produrre risultati. La strada è quella giusta. Continuiamo a essere pazienti e rigorosi nell'applicare le misure.

Contagi totali, casi attivi, pazienti guariti
I  guariti di oggi sono 953! Il che porta a 7024 il totale dei guariti. Da notare la minore ripidità della curva azzurra dei contagi.


Andamento del tempo di raddoppio relativo al totale di contagi in Italia. 
È il valore massimo raggiunto finora. Si avvicina ai 7 giorni.


Andamento del fattore di crescita dei contagi in Italia 
E anche questo, ovviamente, è migliorato scendendo.



Confronto tra la curva dei contagi in Germania e quella dei contagi in Italia, con il dato italiano traslato di otto giorni in avanti




Ospedalizzati, deceduti e pazienti in terapia intensiva


Visti i dati e il fattore di crescita di oggi, per domani, 23 marzo, potremmo aspettarci:

Contagi totali in Italia circa 65275
Contagi totali in Germania circa 27750

sabato 21 marzo 2020

Coronavirus: alcune ipotesi sui tempi per il ragiungimento del picco dei positivi

Ieri l'amico Gianni Amati, che da anni fa ricerca su Big Data Analysis; Search & sentiment analysis, ha pubblicato questo Tweet con delle ipotesi sui tempi per il ragiungimento del picco dei positivi.
Per elaborare le ipotesi ha messo a confronto le curve dei positivi di Cina, Corea del sud, Germania, Spagna, Francia, Regno Unito, traslandole rispettivamente di 38, 3, -7, -7, -9 e -11 rispetto alla curva dei positivi in Italia.




Gianni Amati si chiede se i decreti del nostro governo avranno lo stesso effetto delle misure cinesi. E quindi se la nostra curva continuerà a rimanere al di sotto di quella cinese. In tal caso, il picco dei positivi dovrebbe essere raggiuno entro la prossima settimana.
Oppure se la nostra curva scavalcherà quella cinese e dovremo aspettarci un picco dei positivi più ritardato.
Visto che per il momento la nostra curva si trova al di sotto di quella cinese, io opterei per l'ipotesi più ottimistica. Siete d'accordo?
Un altro aspetto da notare è che gli effetti delle varie restrizioni arrivano solo dopo più di due settimane. Attualmente siamo solo poco dopo gli effetti del decreto di chiusura delle scuole.

Anche l'amico e coautore Spartaco ieri ha proposto un'ipotesi: che l'andamento dell'epidemia in questa fase sia meglio descritto dai ricoveri, che non sono influenzati dai criteri di screening e dall'emersione dei casi asintomatici.

venerdì 20 marzo 2020

Coronavirus: Lombardia e Veneto - 19 marzo

Nei dati di ieri non abbiamo visto il miglioramento che speravamo di vedere a livello nazionale. L'amico e coautore Spartaco ha proposto delle interessanti ipotesi che riporto di seguito e che portano entrambe alla stessa condivisibilissima conclusione: dobbiamo continuare a rimanere in casa.

L'ipotesi più favorevole è che l'aumento dei casi sia l'effetto dell'avvio di campagne di test, che stanno mettendo in evidenza gli asintomatici. Mentre il fatto che i ricoveri (non influenzati da quanti test si fanno, perché a tutti quelli che arrivano in H con polmonite si fa il test) calino, conferma la tendenza al rallentamento.
L'altra ipotesi è che i contagi aumentano e che quindi non basta quanto stiamo facendo.
Se è vera la prima ipotesi, dobbiamo stare in casa per consolidare il trend dei ricoveri e chi è positivo si deve fare i suoi sereni 14 giorni in quarantena. Se è vera la seconda ipotesi, dobbiamo stare in casa per evitare il disastro.
Insomma ci arriviamo tutti da soli.
Nei prossimi giorni si capirà quali ipotesi è vera.
Aggiornamento: il fatto che 2271 casi di oggi siano lombardi e che anche in questa regione i ricoveri rallentino mi fa pensare all'ampliamento dello screening. Ma bisogna vedere....

Quello che ho aggiunto io è che forse, per vedere i risultati del blocco totale, sono necessarie almeno due settimane e che la curva del Veneto potrebbe esserne una conferma. Mi ricordavo che quella stesse convergendo. E lì il blocco è cominciato prima che nel resto d'Italia. Mi ricordavo anche che la curva della Lombardia, invece, non stesse convergendo. Ma li si sono infiammati altri due grossi focolai.

Poi sono andato a guardare le curve. Effettivamente una leggera tendenza in quel senso c'è, ma forse è ancora troppo leggera per poter trarne conclusioni.

Totale contagi Veneto


Totale contagi Lombardia

Fattore di crescita Veneto


Fattore di crescita Lombardia
Tempo raddoppio Veneto


Tempo raddoppio Lombardia





giovedì 19 marzo 2020

Coronavirus: dati e grafici 19 marzo

Ecco i dati e alcuni miei grafici relativi al contagio coronavirus in Italia aggiornati al 19 marzo.

Contagi totali, casi attivi, pazienti guariti
I  guariti di oggi sono 415.




Andamento del tempo di raddoppio relativo al totale di contagi in Italia. 
Oggi c'è stata una nuova discesa.


Andamento del fattore di crescita dei contagi in Italia 
Oggi c'è stata un nuovo leggero aumento.






Confronto tra la curva dei contagi in Germania e quella dei contagi in Italia, con il dato italiano traslato di otto giorni in avanti





Ospedalizzati, deceduti e pazienti in terapia intensiva




Visti i dati e il fattore di crescita di oggi, per domani, 19 marzo, potremmo aspettarci:

Contagi totali in Italia circa 47150
Contagi totali in Germania circa 19040

mercoledì 18 marzo 2020

Coronavirus: dati e grafici 18 marzo

Ecco i dati e alcuni miei grafici relativi al contagio coronavirus in Italia aggiornati al 18 marzo.

Contagi totali, casi attivi, pazienti guariti
La notizia positiva di oggi è che c'è stata un'impennata della curva dei guariti, quella in viola: 1084 dimessi nella giornata di oggi per un totale di 4025.




Andamento del tempo di raddoppio relativo al totale di contagi in Italia. Per sbaglio ieri avevo pubblicato il grafico del tempo di raddoppio relativo al totale di decessi invece di quello relativo ai contagi.
Il tempo di raddoppio è il tempo che il numero totale di contagi impiega per raddoppiare. Più è alto e meno velocemente si diffonde l'epidemia. Oggi è la serie di tre aumenti consecutivi si è interrotta. Ma può succedere. Speriamo riprenda domani.




Andamento del fattore di crescita dei contagi in Italia
Essendo correlato al 
tempo di raddoppio, oggi purtroppo è aumentato. Ma di poco.




Confronto tra la curva dei contagi in Germania e quella dei contagi in Italia, con il dato italiano traslato di otto giorni in avanti





Percentuale sul totale dei casi dei decessi e dei pazienti in terapia intensiva


Visti i dati e il fattore di crescita di oggi, per domani, 18 marzo, potremmo aspettarci:

Contagi totali in Italia circa 40482
Contagi totali in Germania circa 16222