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lunedì 28 dicembre 2020

Le dichiarazioni di Andrea Crisanti sul vaccino COVID19

Non credo che un virologo non potesse non immaginare che sarebbe finita così. E allora perché a novembre ha sentito quell’impellente necessità di rilasciare dichiarazioni che hanno confuso molti cittadini? 

19 novembre 2020: Andrea Crisanti: "Col primo vaccino a gennaio, senza dati, non mi vaccinerei"


Ecco un virgolettato della dichiarazione di Crisanti di novembre:
“Normalmente ci vogliono dai 5 agli 8 anni per produrre un vaccino. Per questo, senza dati a disposizione, io non farei il primo vaccino che dovesse arrivare a gennaio. Perché vorrei essere sicuro che questo vaccino sia stato opportunamente testato e che soddisfi tutti i criteri di sicurezza ed efficacia. Ne ho diritto come cittadino e non sono disposto ad accettare scorciatoie”.

Mi pare una dichiarazione formalmente corretta da un punto di vista logico ma assolutamente priva di buon senso, perché non si stava parlando dell’Avigan né della clorochina dei complottisti. La dichiarazione riguardava vaccini che stavano seguendo tutte le procedure necessarie per ricevere l’approvazione dagli organi preposti.
Quindi un’implicazione con antecedente vero per definizione perché nessun vaccino può essere somministrato senza essere stato opportunamente testato e senza soddisfare tutti i criteri di sicurezza ed efficacia. Quello di Crisanti è stato quindi un esercizio di stile che ha avuto l’effetto di una dichiarazione ovvia per chi già sapeva come stavano le cose, e, invece, ha confuso la maggior parte dei cittadini che non sanno nulla delle procedure di approvazione dei farmaci.
Ne ho avuto la riprova con un’amica, non negazionista, né antivax, e di istruzione medio-alta, che, dopo aver sentito le dichiarazioni di Crisanti ha cominciato ad avere dubbi se vaccinarsi o meno.

sabato 31 ottobre 2020

Carlo Rovelli su scienza, opinioni politiche e pandemia di COVID-19

Di recente ho sentito più di un amico dirsi deluso dalle risposte confuse provenienti dall'ambito scientifico sui temi relativi alla  pandemia.
Credo che questa breve intervista a Carlo Rovelli - "La scienza procede per errori, accettiamone i limiti" - fornisca risposte chiare.

La considerazione più interessante mi pare questa:

Purtroppo tra i due ambiti (scienza e opinioni politiche) si fa ancora troppa confusione. Come nel caso del lockdown. “La scienza ci dice, per esempio, che data la conoscenza attuale che abbiamo, aprire le scuole, tenere aperti i bar, oppure non fare un lockdown, porterà con tale e tale probabilità e con tale e tale incertezza un numero di morti addizionali - afferma Rovelli -. D’altra parte sappiamo anche che non aprire le scuole, chiudere i bar, andare in lockdown, comporta perdita di ricchezza da parte di alcune persone, un danno per i ragazzi, eccetera. Dunque la decisione se dare più importanza ai morti oppure alla ricchezza è una decisione politica, non scientifica”.

Lo scienziato, in quanto tale, dovrebbe rimanere fermo sui dati empirici che ha e non sbilanciarsi a dare una sua visione: “Fare o non fare un lockdown è una decisione molto difficile che ovviamente ci divide, perché abbiamo interessi particolari divergenti e scale di valori diverse. Gli ‘scienziati’ che dicono ‘in fondo è una malattia come un’altra’, così come gli altri che dicono che ‘la situazione è gravissima’, non stanno parlando di scienza: stanno parlando della loro scala di valori, o focalizzandosi sugli interessi degli uni o degli altri: per alcuni, dei morti in più non è così grave, per altri lo è. Per alcuni, se qualcuno si impoverisce un po’ non è così grave, per altri lo è”.

lunedì 28 ottobre 2019

Lo sapevate che l’ora legale verrà abolita? - Dati e numeri sul cambio di orario

Quasi tutti sappiamo come e quando spostare le lancette. Anche se spesso qualche dubbio viene.

Ma era in avanti o all’indietro? Dormiremo un’ora in più o un’ora di meno?

Ed è per questo gli anglosassoni hanno inventato un sistema mnemonico, “Fall back, spring forward”, molto difficile da tradurre in italiano visto che non abbiamo coincidenze simili tra verbi di movimento e stagioni dell’anno.

Ma se tutti sappiamo come e quando spostare le lancette, forse pochi sanno, almeno in base a un piccolo sondaggio personale condotto tra amici, parenti e colleghi, che il cambio d'orario verrà abolito e che l’ultimo avverrà nel 2021. Voi lo sapevate?

Da quanto sono riuscito a ricostruire, le cose dovrebbero essere andate più o meno così.

In seguito a richieste di cittadini, di parlamentari europei e di alcuni Stati membri (principalmente Finlandia e Polonia, ma forse anche Estonia, Lettonia e Germania), la Commissione Europea ha deciso di lanciare una consultazione pubblica sull’ora legale invitando i cittadini a compilare
questo questionario tra il 4 luglio e il 16 agosto 2018. Da quanto mi è dato sapere ben pochi cittadini italiani ne erano al corrente e ancora meno si sono espressi partecipando alla consultazione.

Infatti, secondo Rapporto sui risultati pubblicato dalla Commissione avrebbero votato circa 4,6 milioni di cittadini europei, cioè meno dell'1% delle popolazione dell'UE. Il che renderebbe questa consultazione la più partecipata di sempre.
I tassi di risposta sono stati molto vari, con i più alti tassi provenienti da tre paesi: Germania (70% di tutte le risposte pari a 3,1 milioni, cioè il 4% della popolazione tedesca), Francia (8,6%; 393.000) e Austria (6%; 259.000). Altri paesi le cui risposte hanno rappresentato più dell'1% del totale sono stati Polonia, Spagna, Repubblica Ceca, Belgio, Finlandia e Svezia.

Ecco un grafico che mostra paese per paese la percentuale dei votanti rispetto alla popolazione del paese. Come vedete, l'Italia si trova al terzultimo posto.


Complessivamente 3,8 dei 4,6 milioni di votanti (circa l'83%) si sono dichiarati contrari al cambio di orario.
Solo in Grecia e a Cipro i favorevoli sono risultati in lieve maggioranza (56% e 53%). Mentre, oltre il 90% delle risposte provenienti da Finlandia (95%), Polonia (95%), Spagna (93%), Lituania (91%) e Ungheria (90%) si sono per l'abolizione del cambio di orario.



Interessanti sono anche le ragioni dei contrari al cambio di orario. Come evidenzia il grafico, la ragione predominante è stata il supposto effetto deleterio che il cambio di orario avrebbe sulla salute. 


Più goduriose, invece, sembrerebbero essere le ragioni dei favorevoli al cambio di orario: le attività ricreative serali.



Ma una volta abolito il cambio di orario che facciamo? Manteniamo per tutto l'anno l'ora legale o l'ora solare?

L'opzione preferita è stata l'ora legale permanente con 2 529 000 degli intervistati (55%).


Ma che è successo dopo la consultazione del 2018?

Nei primi mesi del 2019, il Parlamento europeo ha accolto la proposta della Commissione per l'abolizione del cambio di ora e ha lasciato a ogni Stato libertà di scelta rispetto a quale orario adottare, se solare o legale. Per cui gli Stati membri che decideranno di mantenere l'ora legale dovranno cambiare l'orario per l'ultima volta a marzo del 2021, mentre quelli che preferiranno mantenere l'ora solare dovranno farlo l'ultima a ottobre 2021. Ma "per proteggere il mercato interno da perturbazioni, i deputati hanno chiesto che gli Stati membri e la Commissione coordinino le loro decisioni su quale ora adottare."

Infine qualche riflessionede tutto soggettiva e personale

Per il piccolo sondaggio personale che citavo all'inizio ho indagato tra contatti sia italiani sia europei e gli orientamenti del mio piccolo campione sono molto in linea con gli esiti della consultazione. Nell’Europa del nord la notizia dell'abolizione è molto più nota e sentita rispetto all’Europa mediterranea. I contatti dell’Europa del nord e dell'est hanno espresso forte opposizione nei confronti del cambio di orario citando gli enormi effetti deleteri che questo avrebbe sui loro bioritmi e anche il fatto che gli animali delle fattorie ne sofrirebbero perché devono ricalibrare le loro abitudini due volte l'anno.
I contatti dell’Europa mediterranea, invece, generalmente non erano a conoscenza della consultazione ed erano increduli relativamente all'esito e alle ragioni.
Personalmente, la storia dei bioritmi mi convince poco. Sicuramente può volerci qualche giorno per adattarsi e magari le reazioni  possono essere molto soggetive. Ma alcune domande mi sorgono spontanee:

  • Gli oppositori del cambio di orario si svegliano, mangiano e vanno a letto sempre esattamente alla stessa ora del giorno?
  • Non fanno mai viaggi verso luoghi che si trovano in fusi orari diversi?
  • I bioritmi di umani e animali, più che sull'orario in sé, non dovrebbero essere regolati sull'alternanza luce/tenebra?

Infine, la cosa che mi ha più sorpreso rispetto al fatto che la grande maggioranza degli italiani non sa nulla dell'abolizione (ammesso che la mia assunzione sia corretta) è che il tema si sarebbe prestato molto a quei dibattiti infiniti e inutili che tanto appassionano alcuni media nazionali. Quindi ho trovato strano che nessuno abbia ancora portato il tema al centro del circo dei dibattiti inutili. Forse hanno ritenuto che fosse ancora troppo presto per farlo?
E mi sono anche chiesto come reagirà la maggioranza del paese se e quando il tema entrerà nel dibattito, visto che, a occhio, la barra della percentuale dei votanti rispetto alla popolazione pare essere sotto allo 0,1% per l'Italia.

Altre fonti

https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/PDF/?uri=CELEX:52018SC0406&from=IT

sabato 17 novembre 2012

Primarie, sei domande per la scienza e la risposta della Puppato



Un gruppo di giornalisti, blogger, ricercatori e cittadini constatata la mancanza di domande ai candidati alle primarie del centrosinistra sulle loro posizioni politiche in materia di scienza e ricerca e chiede quindi loro di dichiarare la posizione concreta su sei temi centrali delle politiche della scienza e della ricerca: fecondazione assistita, OGM, politiche energetiche, sicurezza del territorio, medicine alternative e altro ancora.
La rivista Le Scienze si è fatta portavoce dell'iniziativa.


Laura Puppato ha risposto e dal mio punto di vista ha dato almeno una risposta sbagliata. Risposta che mi semplificherà il compito di decidere quale candidato votare. Visto che quella posizione è per me sufficiente a scartare la Puppato dai candidati personalmente papabili.

Ecco la domanda e di seguito la risposta sbagliata:

6. Qual è la sua posizione in merito alle medicine alternative, in particolare per quel che riguarda il rimborso di queste terapie da parte del Servizio Sanitario Nazionale?

La medicina alternativa, per esempio l’omeopatia, ritengo sia una branca della medicina che ha dimostrato la sua utilità. Essa è considerata dalla direttiva Eu del 2006 e dall’Oms a partire dal marzo del 2010 – un rimedio farmacologico a tutti gli effetti. Con necessità quali controlli, presenza di etichettatura e bugiardino che in Italia non sono ancora prescritti né sono legge dello Stato, tanto che questo porterà il nostro Paese ad essere nuovamente sanzionato per non aver applicato la direttiva Ue sui farmaci omeopatici. L’assimilazione ai farmaci tradizionali dei farmaci omeopatici è un dovere vista la normativa in materia. Bisogna procedere con serietà e correttezza, mettendo fine ad una chiusura preclusiva dello Stato Italiano nei confronti della medicina alternativa e dei farmaci ad essa correlati. Naturalmente l’assimilazione ai farmaci tradizionali deve comportare la loro prescrivibilità attraverso il SSN.



Credo che la risposta sia sbagliata in quanto non possiamo sprecare risorse del SSN per finanziare  pratiche che non si distinguono dal placebo. Quindi chi vuole usare la cura omeopatica è libero di farlo, ma se la paga di tasca sua e non con le risorse della nazione. Altrimenti perché non finanziare pure le consultazioni dei cartomanti attraverso il SSN?





Le sei domande

1. Quali politiche intende perseguire per il rilancio della ricerca in Italia, sia di base sia applicata, e quali provvedimenti concreti intende promuovere a favore dei ricercatori più giovani?

2. Quali misure adotterà per la messa in sicurezza del territorio nazionale dal punto di vista sismico e idrogeologico?

3. Qual è la sua posizione sul cambiamento climatico e quali politiche energetiche si propone di mettere in campo?

4. Quali politiche intende adottare in materia di fecondazione assistita e testamento biologico? In particolare, qual è la sua posizione sulla legge 40?

5. Quali politiche intende adottare per la sperimentazione pubblica in pieno campo di OGM e per l’etichettatura anche di latte, carni e formaggi derivati da animali nutriti con mangimi OGM?

6. Qual è la sua posizione in merito alle medicine alternative, in particolare per quel che riguarda il rimborso di queste terapie da parte del SSN?

L'iniziativa è promossa e organizzata attraverso il gruppo Facebook"Dibattito Scienza"
Hashtag Twitter: #dibattitoscienza #primarieCSX

sabato 12 novembre 2011

Mettiamo il Tricolore alle finestre: Berlusconi si è dimesso!


Aderisco all'iniziativa di Libertà e GiustiziaIl tricolore alla finestra quando B. si dimette.
"Appena saranno ufficiali le dimissioni di Berlusconi, esponiamo alla finestra la bandiera italiana (o in mancanza, un panno). Sarà il segno del nostro attaccamento per la Costituzione, che ha resistito al più violento attacco mai subito da quando i nostri Padri ce l’hanno affidata. Viva l’Italia! – Viva la Democrazia! – Viva la Costituzione! Passiamo parola."
Oltre che alla finestra espongo il tricolore anche sul mio blog.