mercoledì 20 giugno 2012

Viaggio pitagorico: Crotone, Parco Pitagora, Rossano, Sila e Trebisacce

Lunedì 4 giugno

Ma chi era poi sto Pitagora? Boh! è quello che continuiamo a chiederci da due millenni e mezzo circa.
Lunedì 4 partiamo la mattina con una passeggiata per il centro storico durante la quale vado a caccia di segni del passaggio del mitico samio.

Non trovandone di antichi mi accontento di quelli moderni.

E ne trovo un po' lungo il percorso alla ricerca del Parco Pitagora.
Trovo addirittura una pubblicazione sulle ricerche archeologiche del tempio di Hera a Capo Lacinio, che si rivelerà un'interessante lettura dei giorni futuri.





Ci dicono che il parco si trova vicino all'ospedale, ma seguendo questa indicazione approdiamo al palazzetto dello sport di Crotone chiamato Palamilone in memoria del celeberrimo eroe crotonese. Ed è proprio un Milone dei nostri giorni, il maestro di judo del palazzetto, che ci fornisce le indicazioni per raggiungere il parco.
Dopo una scalinata e l'attraversamento di un parcheggio troviamo infine il Parco Pitagora.
Bello il simbolo del museo: un (quasi)frattale costruito sul teorema di Pitagora: l'albero di Pitagora.

La prima impressione che ci trasmette il parco è ambivalente. L'idea sembra eccellente ma tutto mostra i segni dell'incuria e dell'abbandono.

Immaginate ad esempio quanto sarebbe affascinante vedere questa fontana del teorema in funzione. La cosa mi rattrista un po' perché l'idea è veramente bella.

Dopo aver visto la Fontana del Teorema e il dodecaedro
attraversiamo il Viale della Prospettiva Aurea

e raggiungiamo infine il museo.
Lungo tutto il percorso abbiamo incontrato diversi operai intenti in lavori di manutenzione. Anche intorno al museo ci sono operai al lavoro e un signore che sembra ricoprire un ruolo diverso. Il signore ci chiede se vogliamo visitare il museo. Accettiamo con piacere. Durante la visita ci racconta la storia del parco. Sembra che nel 2006, qualche mese prima della consegna, il parco sia stato vittima di atti di vandalismo notturni: vetri infranti, arredamento distrutto o rubato, sculture danneggiate o trafugate. In seguito a tale sconquasso la struttura fu lasciata in stato di abbandono.
Il signore però ci lascia con una nota di speranza. Ci dice che ora stanno cercando di sistemare i danni e di portate tutto a termine per il 2013. E in effetti penso che di lavoro ne abbiano fatto. In rete infatti ho trovato delle immagini post-vandalismo e lo stato del parco e del museo era assolutamente peggiore. Certo lo stato non è ancora come quello mostrato nelle foto scattate presumibilmente prima della consegna. Però ci accomiatiamo dal signore lasciandogli i sinceri auguri di completare presto i lavori.

Prima di andare scatto un'ultima foto all'albero di Pitagora dal balcone del museo.
Dopo la visita del parco ci rimettiamo in viaggio. Zucchero propone un salto a Rossano per visitare il Museo della liquirizia e acquistare un po' del prodotto. Ma purtroppo il museo è chiuso.



Seguiamo quindi le indicazioni per l'Abbazia di Santa Maria del Patire. La strada va su, sale e s'inerpica senza fine. Ci ritroviamo nel mezzo della Sila a 1200 m slm circondati da stupendi paesaggi tra mare, rocce, terra rossa, olivi, montagne, querce, pini, abeti e lecci.
Purtroppo anche l'abbazia è chiusa. Ridiscendiamo quindi verso la Piana di Sibari per raggiungere infine il nostro albergo a Spezzano Albanese Terme.
Per la cena andiamo a Trebisacce. Un amico ci ha consigliato due ristoranti. Ma li troviamo chiusi. Chiediamo a un barista che c'indirizza verso un ristorante che si rivelerà piuttosto insoddisfacente.

martedì 12 giugno 2012

Viaggio pitagorico: Crotone, Capo Lacinio e musei

Nella mappa sottostante ho inserito tutte le tappe automobilistiche del nostro viaggio battesimal-pitagorico. In realtà a Potenza non c'è stata una tappa, ma ho dovuto inserirla per ottenere il percorso effettuato.

Visualizzazione ingrandita della mappa

Domenica 3 giugno

Dopo aver espletato la parte battesimale a Tropea ed aver scattato l'immancabile foto a Stromboli siamo partiti per la prima tappa pitagorica: Crotone.
Poco prima di arrivare in città, a circa 62 stadi (11 km per i non stadiofili) di distanza dalla città, incontriamo Capo Lacinio, oggi Capo Colonna, una delle tappe più importanti di questo mio viaggio pitagorico. Già luogo sacro per gli Enotri, fu eletto a sede del santuario di Hera dai coloni achei fondatori di Crotone.
Apprendo che gli archeologi hanno classificato gli edifici ritrovati nel complesso del santuario. Il tempio a cui apparteneva la colonna superstite è l'Edificio A, datato V sec. a.C. Ai tempi di Pitagora invece (VI sec a.C.) risalgono l'Edificio B, tempio arcaico di Hera e primo luogo di culto del santuario, e gli edifici H e K, rispettivamente mensa e ristoro di sacerdoti e pellegrini (Hestiatorion ) e foresteria per i visitatori importanti (Katagogion).

Ed è proprio nel tempio arcaico di Hera che viene ritrovata la superba corona d'oro della dea oggi conservata nel Museo archeologico nazionale di Crotone. Nel tempio arcaico viene ritrovato anche altro materiale votivo in bronzo e argento come la barchetta, la sfinge, la gorgone e la sirena.

Nel museo c'è anche un'interessante ricostruzione del tetto del tempio arcaico di Hera, quello del tempo di Pitagora.

Dopo la visita di Capo Lacinio, del rispettivo museo e del museo di Crotone ci concediamo una passeggiata lungo le spiagge rosse della città con Capo Lacinio in lontananza illuminato da una luna quasi piena.
Da questa passeggiata traggo l'impressione che Crotone sia una città molto vivace.
Seguendo il consiglio della barista del bar del porto, andiamo a mangiare il pesce la ristorante La bussola (viale Gramsci 16 - Crotone). Gli antipasti sono buoni, creativi e abbondanti, ma il tonno alla griglia che prendiamo come secondo è una vera e propria poesia gastronomica. Pescato oggi, ci dice il ragazzo. Non so se sia vero, ma il trancio è tenerissimo, grasso al punto giusto e con cottura perfetta. Tanto che ho chiesto al ragazzo: ma perché a me viene sempre duro e stopposo nonostante i mille accorgimenti? Il ragazzo, forse anche per gentilezza, mi dice che dipende molto anche dalla qualità del tonno e pare che questo tonno rosso del mediterraneo sia il migliore in assoluto. Non a caso a Heidelberg trovo solo il tonno del pacifico mentre i giapponesi vengono con flotte di enormi pescherecci dotati di elicotteri a pescare il tonno rosso nel mediterraneo.
Comunque non dimenticate: ristorante La bussola (viale Gramsci 16 - Crotone). Tonno indimenticabile, servizio cortese e simpatico e prezzi onestissimi. Se vi dovesse capitare di passare dalle parti di Crotone non perdetevelo.