mercoledì 19 febbraio 2020

La forma di Babilonia

"Babilonia è così fatta: giace in una grande pianura e ha forma quadrangolare e ogni lato è lungo 120 stadi cosicché il perimetro della città misura in tutto 480 stadi. ...
la circonda un fossato largo e profondo, colmo d'acqua, e il muro di cinta, poi, è spesso cinquanta cubiti reali e alto duecento. Il cubito reale è tre dita più lungo del cubito ordinario. A tutto ciò bisogna poi aggiungere quale uso fu fatto della terra scavata dal fossato e in che modo fu realizzato il muro. Con la terra estratta dallo scavo fabbricarono mattoni, che, appena furono in numero sufficiente, fecero cuocere nelle fornaci; usando bitume caldo come malta e inserendo dei graticci di canne ogni trenta file di mattoni costruirono prima gli argini del fossato e poi il muro stesso, con la medesima tecnica. Sulla sommità del muro, lungo gli spalti, alzarono costruzioni a un solo piano, rivolte l'una verso l'altra; fra di esse lasciarono uno spazio sufficiente al passaggio di un carro trainato trainato da quattro cavalli. Nel giro del muro sono inserite cento porte, interamente di bronzo, stipiti e architravi compresi. ...
E così fu fortificata Babilonia. La città è divisa in due settori separati da un fiume, l'Eufrate; l'Eufrate discende dai monti Armeni, ampio, profondo, rapido e va poi a sfociare nel mare Eritreo. Dalle due parti i bracci del muro si spingono fino al fiume: a questa altezza si piegano a gomito e procedono lungo la corrente formando su entrambe le rive dell'Eufrate argini di mattoni cotti. La città in sé, ricca di case a tre o quattro piani, è attraversata da strade rettilinee, tutte, comprese le trasversali che portano al fiume; all'altezza di ciascuna strada nell'argine che costeggia il fiume aprirono delle porticine, in numero pari alle viuzze. Anche queste porte erano di bronzo e immettevano direttamente sul fiume. Questo muro è una specie di corazza: al suo interno se ne trova un secondo, poco meno robusto del precedente, ma alquanto più stretto. Al centro dei due settori della città furono eretti due edifici fortificati: da una parte la reggia munita di un ampio e robusto muro di cinta, dall'altra il santuario di Zeus Belo con le porte di bronzo, di forma quadrata con ogni lato pari a due stadi, esistente ancora ai miei tempi. Al centro del santuario si trova una solida torre, lunga e larga uno stadio: sulla prima torre ne è stata alzata una seconda, sulla seconda una terza e così via fino a un totale di otto torri; per accedere alle torri è stata costruita una scala a chiocciola che corre tutto intorno all'esterno dell'edificio. A metà della scala c'è un pianerottolo con dei sedili per riposarsi, sui quali quanti salgono possono sedersi a riprendere fiato. Sopra l'ultima torre si trova un grande tempio; al suo interno è collocato un ampio letto ben fornito di cuscini con accanto una tavola d'oro. Dentro non c'è assolutamente alcuna statua; e nessun essere umano vi passa la notte se non una sola donna babilonese che il dio abbia scelto fra tutte, come dicono i Caldei, cioè i sacerdoti di questa divinità. …"

venerdì 14 febbraio 2020

Carnevale della Matematica #137 ovvero 1/α ovvero "In ritardo"

L'edizione di febbraio del Carnevale della Matematica, la numero 137 ovvero 1/α, è ospitata da RUDI MATEMATICI e il tema è "In ritardo".
E per raggiungere l'ossimorico obiettivo di essere in ritardo nella puntualità, gli ospiti hanno deciso di scrivere uno straordinario e divertente dialogo introduttivo.

Per quanto riguarda i miei contributi, ...

La Cellula Melodica è la chiave di volta che sostiene il ponte che unisce la musica alla poesia gaussiana, che o abbiamo già ben detto – è a sua volta la chiave di volta (ehm…) che unisce l’afflato poetico a quello matematico. Insomma, si tratta sempre del solito 137, una sorta di sua “derivata seconda artistica” e che, come dice l’indefettibile Dioniso Dionisi (che delle cellule melodiche dei carnevali è l’orgoglioso genitore) “trattandosi di un numero primo, è una semplice, quanto evocativa, cellula monotona(le). Quasi a voler evocare un rimprovero ribattuto”. E se adesso pensate che quel “rimprovero” sia dovuto al fatto che questo Carnevale nasca già con il peccato originale e premeditato del ritardo, beh… ci stupiremmo del contrario, a dire il vero. Sia come sia. Eccovi il dionisiaco “rimprovero ribattuto”:


Dioniso, in questo articolo, lo avete già sentito nominare: è il deus ex machina della Cellula Melodica. In quanto tale, potrebbe permettersi il lusso di partecipare ad ogni Carnevale della Matematica anche solo con quella, e meritarsi comunque osanna, ringraziamenti e citazioni. E invece no; egli manda anche contributi, articoli. Un paio stavolta: eccome ce li presenta:
Ecco i miei contributi non ancora in ritardo (sebbene potrebbero esserlo dalla prospettiva di un osservatore collocato in un diverso sistema di riferimento relativistico).
Matematica rock di Paolo Alessandrini: Pensate sia possibile mettere insieme in uno stesso libro i Queen e i numeri primi, i Beatles e il calcolo delle probabilità, i Pink Floyd e il sistema binario, i Led Zeppelin e la topologia? Se si è dotati di una straordinaria cultura musicale di una grande cultura matematica e di una formidabile capacità di sintesi narrativa, come Paolo Alessandrini, allora è possibile.
Come sono rappresentati i numeri nel cervello umano? "La nostra mente rappresenta i numeri in tre diversi codici: il codice visuo-arabo, che rappresenta i numeri come stringhe di cifre (ad esempio 235), il codice uditivo-verbale che rappresenta i numeri come sequenze sintatticamente organizzate di parole (ad esempio duecentotrentacinque) e un codice analogico di grandezza, in cui i numeri sono rappresentati come porzioni di attivazione lungo un’ipotetica linea numerica mentale.
In questa prospettiva, ogni codice sarebbe deputato a... "
Visto che roba? Pure i puntini di sospensione, che imperlappunto sospendono, cioè lasciano in sospeso, ergo invitano al click sull'opportuno link. Dateci retta, fatevi adescare, ne vale la pena.


Per quanto riguarda l'edizione numero 138... 
14 marzo 2020: (“il merlo canta delizioso”DropSea – Pi Day
Calendario con le date delle prossime edizioni del Carnevale.



martedì 11 febbraio 2020

"Noi e i numeri" di Luisa Girelli - interessante saggio sull’evoluzione del concetto mentale di numero

Nel precedente commento su "Noi e i numeri" di Luisa Girelli abbiamo visto qualcosa sulla rappresentazione dei numeri nel cervello umano.

Ma visto che ne ho terminata la lettura ne scrivo anche una brevissima recensione.


Il saggio è ricco di informazioni interessanti sull’evoluzione del concetto mentale di numero attraverso la storia e nell’ambito di diversi contesti antropologici, umani e patologici.
La lettura è scorrevole.
Noi e i numeri di Luisa Girelli