giovedì 5 giugno 2025

Zenone e il mistero della discesa infinita: un mio articolo per Nuova Lettera matematica

Il prossimo numero di Nuova Lettera matematica – Rivista trimestrale di cultura e informazione matematica conterrà un mio articolo: "Zenone e il mistero della discesa infinita – I paradossi di Zenone nel XXI secolo". 
Ecco una piccola anticipazione: il primo paragrafo.

"Perché, dopo quasi due millenni e mezzo, continuiamo a parlare dei paradossi di Zenone?
La matematica moderna ha offerto soluzioni teoriche a molte delle questioni sollevate dal filosofo eleate. Le sue argomentazioni hanno dunque ancora qualcosa da dirci sulla natura del movimento, dello spazio e del tempo?
In questo articolo analizzeremo i più significativi tentativi di risolvere uno dei paradossi sul movimento che, fino ai nostri giorni, ha impegnato le menti di grandi studiosi ed esploreremo come i paradossi di Zenone continuino a stimolare riflessioni sul rapporto tra realtà, percezione del mondo fisico e astrazioni matematiche. 
Vedremo inoltre come essi ci spingano a confrontarci con interrogativi essenziali sulla natura – continua o discreta – dello spazio e del tempo, e con questioni fondamentali legate all’infinito e al rapporto tra ragione ed esperienza sensibile. Riflettere oggi sui paradossi di Zenone significa instaurare un dialogo vivo tra passato e presente, tra filosofia e scienza, e riscoprire il fascino di temi che continuano a mettere in discussione le nostre intuizioni più radicate e le teorie più avanzate."

mercoledì 14 maggio 2025

Carnevale della Matematica #187: La matematica è umanistica o scientifica?

Benvenuti alla centottantasettesima edizione del Carnevale della Matematica!

Il tema di questa edizione è una domanda: La matematica è umanistica o scientifica?
E il suo verso gaussiano, "all’alba zampettando", è associato a un consonante intervallo di terza maggiore (sebbene i Pitagorici avrebbero da obiettare sulla suddetta consonanza).


Ma sono sicuro che adesso sarete in trepidante attesa per conoscere le stupefacenti proprietà del numero del carnevale! Quindi non vi tengo sulle spine.

Poiché la somma dei suoi divisori è 29 < 187, è un numero difettivo.
È un semiprimo formato dai divisori 11 e 17.
È un numero omirpimes.
È un numero colombiano.
È la somma di tre numeri primi consecutivi, 187 = 59 + 61 + 67.
È parte delle terne pitagoriche (84, 187, 205), (88, 165, 187), (187, 1020, 1037), (187, 1584, 1595), (187, 17484, 17485).
È un numero palindromo e un numero a cifra ripetuta nel sistema numerico esadecimale.

E, infine, ecco la sezione dei contributi.

Annalisa Santi da Matetango contribuisce con l'articolo in tema: La Matematica è più di una forma d'arte.
Per Takakazu Seki la matematica è più di un'arte!
Nella cultura giapponese c’era una forte attenzione alla bellezza formale, all’eleganza e alla semplicità, valori che si riflettevano anche nell’approccio matematico.
La matematica era vista non solo come scienza, ma come arte, pratica educativa e persino atto spirituale, con una tradizione originale che univa rigore e estetica.




Maurizio Codogno 
contribuisce con la seguente lista.

Quizzini:
Passaggio: un semplice modo per arrivare da A a B lavorando il meno possibile.
* Progressione aritmogeometrica: c’è solo un trucchetto da tenere a mente.
* Successione: a furia di sommare, quando si arriva a 10000?
* Quarto grado: un'equazione di quarto grado per cui però è facile trovare una soluzione.

Recensioni:
*From Counting to Continuum di Edward Scheinerman. L’approccio alla definizione dei vari tipi di numeri è quello attuale, ma le note a latere fanno comunque meritare lo stesso la lettura.

Matematica light:
* I numeri di Ulam: una successione che pare casuale ma forse non lo è davvero.
* Gli insiemi di Ulam: una generalizzazione dei numeri di Ulam della settimana precedente.
* Quasi pi greco: come mai questa formula è un’approssimazione incredibile di pi greco?
* Il teorema di Tolomeo senza parole: una dimostrazione dei teorema per mezzo di un semplice disegno.
*Il teorema di Schinzel: come costruire una circonferenza che passi per esattamente n punti a coordinate intere.

Altro:
* Un museo della matematica a Kiev: una buona notizia in mezzo alla guerra.
* 119 milioni di vite salvate!: negli USA sparano numeri a caso, tanto chi li guarda?
Citazione matematica di John Barrow su Tumblr. 
*  Un libro NON scritto da Leone XIV: parla di teologia e del teorema di Bayes, scritto alla fine degli anni '80 da Robert Prevost. Peccato sia solo un omonimo del papa...


Gianluigi Filippelli
 ha inviato:

* Noi alla conquista dell'universo di Eugenij Zamjatin: romanzo distopico in cui la matematica ha un ruolo non esattamente marginale e non solo perché il protagonista è un matematico.
* Matematica in pausa pranzo di Maurizio Codogno: libro di agili rompicapi che non ha bisogno di troppe presentazioni!
* Attraverso lo specchio di Lewis Carroll, il seguito di Alice nel paese delle meraviglie;
* Una storia intricata: raccolta di racconti matematici di, come sopra, Lewis Carroll.

Per la rubrica de Le grandi domande della vita. Ecco Einstein, la matematica e gli scacchi, in cui una apparente violazione del famoso ultimo teorema di Fermat diventa lo spunto per parlare di Einstein e del suo rapporto con i teoremi matematici e con gli scacchi.

Per i Ritratti ecco, invece, la biografia di Wilhelm Lenz, fisico teorico che fu il primo a proporre il modello di Ising, poi studiato da un suo studente, e che è alla base delle reti neurali.

Segue La memoria degli elefanti, dedicato alla passeggiata casuale dell'elefante, un caso particolare di passeggiata casuale.

Infine, da La scienza con i supereroi ecco Absolute Power #4: Fisica mai vista, ultimo di quattro articoli di approfondimento scientifico abbinati alle recensioni dei quattro numeri di questo crossover supereroistico. In quest'ultimo Gianluigi si occupa in particolare di costanti fisiche.
Per chi vuole recuperare tutta la serie, c'è un breve post con i link agli articoletti scientifici e alle recensioni Absolute Power: Tra fumetti e scienza | La scienza con i supereroi.


Leonardo Petrillo contribuisce con LA MATEMATICA È UMANISTICA O SCIENTIFICA?

Leonardo prende chiara ispirazione dal tema proposto per il Carnevale di maggio, ovvero la domanda "La matematica è umanistica o scientifica?", cercando dunque brevemente di rispondere alla questione mediante svariati esempi.


Da Maddmaths! Marco Menale ci informa che maggio è il mese in cui si celebrano i risultati conseguiti dalle donne matematiche perché il 12 maggio è la data di nascita di Maryam Mirzakhani, prima donna a ricevere la Medaglia Fields. Chiara de Fabritiis (della redazione Maddmaths!) ha raccolto dal sito May12 tutti gli eventi che si svolgono in Italia.

Matematiche a Milano: e festa è stata!
Lunedì 5 maggio, un centinaio di matematiche e matematici, giovani e meno giovani, hanno partecipato alla festa delle donne matematiche, Matematiche a Milano, organizzata da Maddmaths! con la collaborazione di 4 atenei milanesi (Bicocca, Bocconi, Politecnico e Statale) e il patrocinio dell’UMI. Ce ne parla Chiara de Fabritiis, una delle organizzatrici.

E da Maddmaths! arrivano anche tutti i seguenti contributi.

Avevamo i numeri – Storie di matematici È possibile ribaltare gli stereotipi sulla matematica con delle storie a fumetti, provando a raccontare storie di persone che hanno segnato la nostra disciplina? È quello che ha provato a fare un gruppo dell’Università di Perugia guidato da Nicola Ciccoli che ha prodotto un libro a fumetti. Vediamo di cosa si tratta. 

Come MaddMaths! abbiamo aperto uno spazio di discussione – FOCUS MADDMATHS!: Le Nuove Indicazioni Nazionali per la scuola del primo ciclo: reazioni e commenti – sugli aspetti che riguardano la matematica nella bozza di Nuove Indicazioni per la Scuola dell’infanzia e il Primo ciclo di istruzione recentemente pubblicata sul sito del MIM-Ministero dell'Istruzione e del Merito. Questo spazio serve a raccogliere e rendere disponibili a un pubblico ampio un po’ di pareri di associazioni del settore, di gruppi di opinione, e di persone che hanno avuto in passato rilevanti responsabilità istituzionali. Abbiamo raccolto un intervento relativo all'integrazione sinergica tra Matematica e Informatica, scritto da Alice Raffaele, assegnista di ricerca in Ricerca Operativa presso l’Università degli Studi di Padova, e Giovanni Righini, professore ordinario di Ricerca Operativa presso l’Università degli Studi di Milano.

È finalmente in stampa il numero 1/2025 della rivista Archimede. Vi proponiamo il sommario del direttore:

“Siamo in un anno cruciale per la scuola italiana, in cui si sta discutendo delle Nuove Indicazioni Nazionali da poco proposte dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Archimede non segue l’attualità, ma alza la testa e cerca di proporre materiali di lunga durata per diversi contesti scolastici, cercando di lavorare sulla pratica della didattica. Il primo numero del 2025 si apre con un’analisi di Alice Lemmo e Anna Guerrieri di alcuni possibili modi per valutare in matematica nel contesto della classe, privilegiando un approccio non riduttivo e incentrato su “quello che c’è”, piuttosto che su “quello che non c’è”. Michele Fiorentino ci propone invece una serie di attività da svolgere negli istituti professionali, cercando di mettere insieme matematica e discipline professionalizzanti. Per la scuola primaria è invece il turno di Silvia Sbaragli di raccontarci come sia possibile produrre materiali di lavoro per permettere di portare in classe i risultati più avanzati della ricerca in didattica della matematica. E poi due saluti: Giuseppe Pontrelli riflette sulla sua attività decennale di enigmista matematico, svolta in parte su queste pagine, mentre Giulia Bini e Francesca Gregorio concludono con i numeri complessi la serie di articoli dedicati agli insiemi numerici. Sandra Lucente recensisce un libro di Alberto Saracco. Per le rubriche segnaliamo la proposta “pop” di Davide Palmigiani per lavorare con la probabilità nella scuola superiore usando … le carte dei Pokémon. Infine, per i fumetti di Archimede, tutto il 2025 sarà accompagnato da alcune divertenti tavole di Claudia Flandoli che ci racconterà, in compagnia di un insolito Virgilio, come la matematica possa essere usata nello studio della biologia. A partire dalla copertina.”

Attraverso lo specchio In matematica capita che una struttura possieda un alter ego che vive in un mondo completamente diverso. Questo gioco di specchi viene formalizzato come dualità categoriale e traduce informazioni attraverso mondi differenti. Qui faremo un piccolo viaggio tra queste dualità. Parleremo di coppie strane ma inseparabili: geometria e algebra, insiemi e logica, curve ed equazioni. Questo articolo è stato scritto da Marco Abbadini
  
È logico fare logica a scuola? – LOVLEI Le dimostrazioni sono il cuore della matematica, ma insegnarle a scuola è una sfida complessa. OILER, una piattaforma online dedicata alla didattica della logica, propone un percorso che parte dai giochi e dalle strategie vincenti per guidare studenti e studentesse a riconoscere la correttezza delle dimostrazioni e a costruirne di nuove. Questo articolo è stato scritto da Luigi Bernardi.

Con il numero di maggio di Le Scienze troverete in allegato il trentaduesimo dei volumi della collana dedicata ad alcuni tra i maggiori teoremi matematici. La collana è stata elaborata in collaborazione con la redazione di MaddMaths!. Questo nuovo volume è dedicato al Teorema spettrale e decomposizione ai valori singolari di Alessandro Benfenati e Giovanni Naldi

Per Storie che contano, il progetto per esplorare la matematica e le sue tantissime branche con la lente della scrittura:

Per la mini-serie Je n’ai pas le temps (Non ho tempo), a cura di Marco Trombetti: 

Per il Diario di un matematico non-praticante di Maurizio Codogno:

  • Solo somme e moltiplicazioni La matematica non è solo una disciplina scientifica, ma anche un modo di guardare in modo diverso quello che è accanto a noi… compresa la matematica stessa, se serve. Maurizio Codogno, meglio noto in rete come .mau., racconta come lui vede la matematica, con la scusa di non doverla insegnare né crearne di nuova. Il tema di oggi sono le successioni numeriche con regole strane.
  • Turing e l’intelligenza artificiale La matematica non è solo una disciplina scientifica, ma anche un modo di guardare in modo diverso quello che è accanto a noi… compresa la matematica stessa, se serve. Maurizio Codogno, meglio noto in rete come .mau., racconta come lui vede la matematica, con la scusa di non doverla insegnare né crearne di nuova. Il tema di oggi è l’intelligenza artificiale come vista da Alan Turing.

I "nostri" Rudi Matematici ci deliziano così questo mese:

  • I Problemi dei Rudi Mathematici su LeScienze – Aprile 2025 – Come consultare i consulenti È tempo di parlare del problema dei Rudi apparso sul numero di Aprile di Le Scienze, dall’allitterante titolo “Come consultare i consulenti”. Chiunque abbia mai avuto bisogno d’una consulenza sa bene che prima ancora di esporre le sue esigenze all’esperto di turno occorrerebbe premunirsi di uno specifico Manuale d’Uso per il Funzionamento dei Consulenti, ma per fortuna non era questo il nostro caso. Questa volta, quel che serviva, era l’analisi di un gioco a due. Servivano molti segnalini, e sono stati usati allo scopo un tipo di croccantini per gatti che la micia nera disdegna. Serviva anche un consulente, appunto, e per convincere il consulente (la stessa micia nera) i tre Rudi non hanno esitato a usare il tipo di croccantini che Gaetanagnesi invece adora. Ma come funzionava questo gioco? Scopriamolo insieme e vediamo se avete una bella soluzione da proporre!
  • Problemi Classici - Giochi Logici Che cosa sono dei problemi “classici”?  Per i giochi proposti dai Rudi l’età non manca, l’aspetto non esattamente giovanile neppure, ma forse quello che sembra più “classico” è il metodo risolutivo. Vorremmo la vostra opinione in merito (però solo dopo che li avete risolti). Se sono dei “classici”, comunque, devono avere delle storie attorno. Scopriamo di cosa si tratta. 

Per le News:

  • Fare carriera con la matematica Una laurea in matematica può condurre a traguardi inaspettati, come dimostrano le recentissime notizie da Bucarest e da Roma: ce ne parla, con un sorriso, Chiara de Fabritiis, della nostra redazione.
  • Un possibile nuovo metodo per la soluzione delle equazioni oltre il quinto grado? Un nuovo approccio alla risoluzione delle equazioni polinomiali di grado superiore è stato proposto da Norman Wildberger dell’Università del Nuovo Galles del Sud in collaborazione con l’informatico Dean Rubine. Il metodo, descritto in un articolo pubblicato sulla rivista The American Mathematical Monthly, si basa su estensioni delle serie di potenze e introduce una nuova classe di sequenze numeriche con l’obiettivo di ottenere soluzioni non approssimate a problemi finora affrontati principalmente con metodi numerici. 
 
Per La Lente Matematica di Marco Menale:

  • Coda al supermercato: la scelta matematica Sei al supermercato con il carrello della spesa. Arrivi alle casse: quale coda scegliere? Un modello matematico suggerisce di non limitarsi a sceglierne una a caso, ma di guardarne almeno due.
  • Reti di passaggi per vincere una partita La scelta della rete di passaggi influenza non solo il gioco di una squadra di calcio, ma anche i suoi risultati. Un recente studio ha analizzato matematicamente i vari tipi di passaggi tra tre giocatori, individuando le tattiche più performanti.

Daniela Molinari contribuisce con un articolo in tema.
Le due culture: Il tema delle due culture è molto presente nella scuola: è un po' come se la matematica avesse un ruolo diverso rispetto alle altre discipline, considerata non all'altezza delle discipline umanistiche, ma anche un po' a sé. Per realizzare l'articolo, Daniela si à confrontata con un docente di italiano delle medie, con un docente universitario di filosofia e con l'intelligenza artificiale, ma non mancano i riferimenti al suo passato e ai docenti che hanno contribuito a formarla. Al di là dell'etichetta che si può scegliere, la matematica appartenga innanzi tutto al regno della cultura, e la cultura non conosce classificazioni.


E infine i miei contributi.


"Mentre la matematica è umanistica rispetto alla sua materia - le idee umane - essa è simile alla scienza nella sua oggettività.
I risultati del mondo fisico che sono riproducibili - cioè che producono sempre gli stessi risultati - sono definiti scientifici. Le discipline che hanno a che fare con risultati riproducibili sono chiamate scienze naturali.
Nel dominio delle idee, degli oggetti mentali, quelle idee le cui proprietà sono riproducibili sono chiamate oggetti matematici, e lo studio degli oggetti mentali con proprietà riproducibili è chiamato matematica.

Hersh sosteneva che la matematica è un fenomeno umano, non un'entità astratta che esiste indipendentemente da noi (come credono i platonisti), né solo un gioco di simboli e regole (come dicono i formalisti).


Concludo ricordando che la prossima edizione sarà la numero 188 del 14 giugno 2025, e come verso gaussiano avrà “canta, canta tenebroso”.
Ma quale sarà la sua cellula melodica gaussiana? Lo scopriremo tra un mese. A presto!

domenica 11 maggio 2025

Il mio testo teatrale "Muia e i Pitagorici" torna in scena a Torino

Dopo le edizioni del 2016 e del 2018, il mio testo teatrale "Muia e i Pitagorici", tratto da “Il mistero del suono senza numero”, tornerà in scena il 29 maggio a Torino, presso il Dipartimento di Chimica - Università di Torino - Via Giuria, 7 Torino, a cura di Teatro e Scienza.
Descrizione dello spattacolo

"Dal libro “Il mistero del suono senza numero” di Flavio Ubaldini si dipana un racconto che spazia dalla scuola dei Pitagorici fino ai giorni nostri. Ippaso, il più dotato tra i seguaci di Pitagora, ma anche il più ribelle e arrogante, ha un amore segreto: Muia, la figlia di Pitagora. Rispondendo a una domanda di lei, fa una scoperta che lo metterà in pericolo: la non esistenza di una frazione che rappresenti la diagonale del quadrato di lato 1. Solo dopo molti secoli, con la scoperta del “Taglio di Dedekind” si risolverà la questione.

Spettacolo di Flavio Ubaldini, con Maria Rosa Menzio, Margherita Premoli e Laura Riviera; Mimi: Marco Dalponte, Patrizia Genesi, Roberto Mandosso e Susanna Patroncini; Canto: Marco Dalponte e Simonetta Sola; Scenografia Virtuale: Nikolinka Nikolova; Tecnica: Fulvio Cavallucci; Assistente alla regia: Susanna Patroncini; Regia: Maria Rosa Menzio."

Settimane della Scienza 2025

lunedì 5 maggio 2025

Breve sintesi del pensiero di Reuben Hersh sulla natura umanistica della matematica

Reuben Hersh è stato uno dei pensatori più originali sul significato della matematica. La sua visione si distacca sia dal platonismo tradizionale sia dal formalismo puro.

Hersh sosteneva che la matematica è un fenomeno umano, non un'entità astratta che esiste indipendentemente da noi (come credono i platonisti), né solo un gioco di simboli e regole (come dicono i formalisti).

Questa posizione è conosciuta come umaneismo matematico (Vedi Reuben Hersh di Maurizio Codogno).

Punti chiave del pensiero di Hersh:

  1. La matematica è un'attività sociale e culturale
    La matematica non "esiste" nel mondo ideale o nella mente di Dio: è prodotta, condivisa e vefiricata dalla comunità matematica. Vive nei libri, nei dialoghi, nella pratica collettiva.

  2. È reale, ma non nel senso metafisico
    Secondo Hersh, la matematica è "reale" allo stesso modo in cui sono reali il denaro, le leggi o le istituzioni: sono costruzioni umane con effetti reali, ma non oggetti fisici.

  3. La verità matematica è intersoggettiva
    Una proposizione matematica è "vera" se è accettata come tale dalla comunità dei matematici, tramite dimostrazioni rigorose e consenso. Quindi è oggettiva nel contesto umano, ma non assoluta o trascendente.

  4. Contesto storico e culturale
    Hersh sottolineava che la matematica cambia con la storia, i contesti culturali e perfino gli interessi dei matematici. Non è statica.

Opere sul tema

  • "The Mathematical Experience" (con Philip J. Davis) - un classico che esplora la matematica come pratica umana.

  • "What is Mathematics, Really?" - dove espone in dettaglio la sua visione umanistica.

In sostanza, Reuben Hersh rifiuta l’idea che la matematica sia una verità eterna indipendente dall’essere umano, proponendo invece una visione in cui la matematica è viva, sociale, culturale: umana, appunto.

sabato 3 maggio 2025

Gabriele Lolli e l’irragionevole efficacia della matematica nella fisica

In Gabriele Lolli: la matematica è consolidata, stabile e cumulativa? abbiamo visto come Lolli cerca di definire che cosa si intenda per “matematica” e riflette sulla visione che la vuole consolidata, stabile e cumulativa.
Qui riporterò il pensiero di Lolli sul celebre tema dell’irragionevole efficacia della matematica nella fisica.

"I matematici sono condotti dal loro senso della bellezza matematica a sviluppare strutture formali che i fisici in seguito trovano utili, anche quando i matematici non avevano per nulla in mente una tale finalità. (Steve Weinberg)

Naturalmente tale riconoscimento comporta meraviglia e incredulità, continua Weinberg: [...] I fisici in generale trovano che la capacità dei matematici di anticipare la matematica che abbisogna nelle teorie fisiche è fortemente misteriosa [uncanny].

Come se Neil Armstrong nel 1969 quando per primo mise piede sulla superficie della luna avesse trovato nella polvere lunare le impronte lasciate da Jules Verne. Eppure succede; è un fatto documentabile che spesso nella storia i matematici hanno studiato oggetti che al momento non si pensava e non ci si preoccupava di riconoscere che avessero un riscontro nella natura o in altre scienze, dalle coniche di Apollonio di Perga (262-190) al calcolo tensoriale di Gregorio Ricci Curbastro (1853-1925) e Tullio Levi-Civita (1873-1941), offerto poi su un piatto d’argento a Albert Einstein (1879-1955) per la teoria della relatività generale.

Gli esempi che si fanno riguardano sempre concetti e teorie che dopo si sono rivelate utili, ed è naturale perché non si può individuare un argomento di matematica di cui si possa dire che non sarà mai utile, non si ha preveggenza. Tuttavia non è facile neppure trovare qualche ricerca importante che per adesso non si sia dimostrata utile. L’argomento sarà da sviluppare a parte, perché riguarda anche, o piuttosto, il modo come è cambiata la fisica; la fisica era studiata già da Aristotele, ma ovviamente altra cosa è la fisica che ha iniziato a usare la matematica; essa ha incominciato con la matematica che era disponibile, naturalmente, facendola così apparire precorritrice. Il caso delle coniche ne è un esempio. Vero è che anche prima forme geometriche, almeno le sfere, erano usate nella cosmologia, ma quelle sfere celesti forse non si dovrebbero considerare enti matematici. Infatti coloro che conoscono e praticano l’aritmetica e la geometria, secondo Aristotele, nella Metafisica, giungono, a suo avviso, a risultati eccellenti “ponendo come separato ciò che non lo è”. Porre “come separato ciò che non lo è” è il modo di Aristotele di intendere la differenza tra i concetti matematici e le cose reali che sono oggetto ciascuna di altre discipline; per esempio considerando una sfera come la superficie matematica “separata” di una palla si può dire che essa ha un solo punto di contatto con un piano tangente su cui giace, a differenza della palla stessa, anche se ben gonfiata. … Poi nell’epoca del calcolo infinitesimale la matematica entra nella fisica con le equazioni differenziali e la ricerca matematica e fisica procede per un po’ in simbiosi, ma guidata dalla matematica–“l’equazione alle derivate parziali è entrata nella fisica teorica come un’ancella, ma gradualmente è diventata padrona”, diceva Einstein. Un momento di crisi sarà quello in cui nasce la matematica pura, nei primi decenni dell’Ottocento, e le due discipline sembrano andare ognuna per la sua strada."

lunedì 24 marzo 2025

A Book of Noises: Notes on the Auraculous: gli sviluppi dell'idea pitagorica della musica delle sfere.

Sto leggendo (con estrema lentezza) A Book of Noises di Caspar Henderson
Riporto una mia sintesi/traduzione di alcuni passi relativi agli sviluppi dell'idea pitagorica della musica delle sfere.

Per Pitagora e i suoi seguaci, l'essenza di ogni cosa era il numero. Credevano che l'universo fosse sostenuto dall'armonia in un ordine perfetto ed eterno e che la musica delle sfere modellasse la vita sulla Terra. ...
La scuola pitagorica ebbe influenza in tutto il mondo greco e oltre. Ma non tutti erano d'accordo. Aristotele dubitava dell'esistenza della musica celeste, sostenendo che se fosse stata reale sarebbe stata così forte da frantumare la Terra. Lo statista e filosofo romano Cicerone suggerì una soluzione (o una scappatoia): i suoni erano reali ma, proprio come i nostri occhi non sono attrezzati per guardare il Sole, così le nostre orecchie non erano in grado di udire loro e gli altri corpi celesti. …
Il più antico tentativo sopravvissuto di assegnare valori di nota alle orbite delle sfere si trova nel Manuale di armoniche di Nicomaco di Gerasa, un matematico nato nel 60 d.C. in quella che oggi è la Giordania. Pitagora aveva presumibilmente calcolato che la distanza dalla Terra alla Luna fosse di circa 79 milioni di passi, e ne fece l'equivalente celeste di un tono musicale intero. Nicomaco propose una sequenza di sette note che iniziava con un Re, che assegnò alla Luna come il corpo celeste in più rapido movimento, e scendeva con il Sole e i pianeti attraverso le note naturali, eccetto per il Si, che è bemolle. Il tutto costituiva una scala di Re minore naturale. Altri filosofi e musicisti proposero una sequenza che copriva due ottave in cui le note fisse erano o una quarta perfetta o un tono di distanza. Ciò rendeva l'accordo più armonioso perché le note non erano tutte schiacciate insieme.
La musica delle sfere ricevette una rinnovata attenzione nell'Italia rinascimentale. Nel suo libro del 1496 The Practice of Music, Franchino Gaffurio sosteneva che, proprio come l'astrologia spiegava come la posizione dei pianeti modellasse il comportamento umano, così la musica collegava i cieli e l'anima. ... ma invece di assegnare a ogni pianeta una singola nota, Gaffurio attribuisce a ciascuno una scala o modalità completamente diversa. La sua innovazione rifletteva i cambiamenti nello stile musicale, in particolare una transizione da linee melodiche in gran parte singole alla polifonia, l'armonizzazione di molte voci insieme, in cui i suoi contemporanei, tra cui i suoi amici Leonardo da Vinci e Josquin des Prez, stavano scoprendo nuove gamme di stati d'animo e sentimenti. Secondo Gaffurio, ogni pianeta canta secondo la sua modalità e le loro melodie individuali si mescolano in un insieme in continua evoluzione che rispecchia gli eventi sulla Terra.

La grande opera di Boezio, stampata per la prima volta nel 1491, quasi novecento anni dopo la sua stesura, aveva affascinato Gaffurio e i suoi contemporanei, ma aveva anche sollevato delle sfide.

Seguendo Pitagora, l'antica teoria musicale aveva sostenuto che gli unici intervalli musicali veramente consonanti erano l'ottava e la quinta, e l'accordatura per i dodici semitoni di una scala era costruita "impilando" le note in quinte. Il problema era che costruire una scala in questo modo non produceva un'ottava perfetta, ma si fermava a circa un quarto di tono di distanza, producendo una dissonanza nota come comma pitagorico: un problema nel meccanismo dell'armonia celeste

Sfidando l'ideale pitagorico della quinta e della quarta come uniche armonie pure, verso la fine del XV secolo la musica europea cominciò a usare armonie basate su intervalli di terza e di sesta con un effetto sorprendente.
Inoltre, l'accordatura pitagorica presentava problemi, specialmente quando si passava da una tonalità all'altra. Sempre in quel periodo una soluzione fu trovata negli scritti di Aristosseno, i cui Elementi di armonia, tradotti in latino per la prima volta nel 1564, suggerivano che l'ottava dovesse essere divisa in dodici toni uguali. Ciò sfidava le idee ricevute sugli intervalli musicali e accennava a difetti nella teoria cosmologica e musicale unificata che l'avrebbero indebolita qualche decennio dopo.
...
Il liutista e compositore Vincenzo Galilei sostenne il sistema di Aristosseno e potrebbe aver visto in esso una premessa per il "nuovo" modello eliocentrico del sistema solare suggerito da Copernico (che era in realtà una ripresa di un'idea avanzata per la prima volta da Aristarco di Samo nel terzo secolo a.C.). Nel suo Dialogo sulla musica antica e moderna del 1580 Galilei non menziona l'eliocentrismo, l'eresia per la quale suo figlio Galileo Galilei si sarebbe cacciato in grossi guai negli anni '30 del Seicento, ma sembra proprio che l'avesse in mente quando paragonò le note nell'ottava ai pianeti nel cielo notturno. "Come le molte linee tracciate dal centro di un cerchio alla circonferenza che guardano tutte verso il centro", scrisse, "così ogni intervallo musicale nell'ottava vede se stesso come in uno specchio, proprio come i pianeti nel Sole".
Paradossalmente, la visione pitagorica di alcuni rapporti elementari al centro sia della cosmologia che della musica si è infine sgretolata grazie al lavoro svolto per verificarla.
Fin da piccolo, Johannes Kepler, contemporaneo del figlio di Vincenzo, Galileo, aveva creduto di essere destinato a comprendere l'armonia dell'universo e nell'"Armonia del mondo", pubblicata nel 1619, aveva esposto quella che riteneva sarebbe stata la sua forma definitiva.