Benvenuti al quinto Carnevale dei libri di scienza. Questa edizione è dedicata a
scienza e arte. Un tema sconfinato. Non basterebbero i volumi dell'enciclopedia britannica per descrivere tutti gli aspetti di questa inestricabile interconnessione...
No! Troppo iperbolico. Riproviamo.
Ci sarebbero decine di modi per introdurre il tema di questo carnevale. Potrei seguire un ordine cronologico. Partire dalla preistoria per passare alla scienza numerico-geometrica applicata alla costruzione delle piramidi e dei templi babilonesi e poi alla
scoperta pitagorica del rapporto tra musica e numeri e quindi...
No! Troppo didascalico.
Per presentare il tema di questa edzione potrei considerare una prospettiva tassonomica che a partire dalle diverse arti esplori le correlazioni con le discipline scientifiche attraverso accostamenti:
prospettiva pittorica e
geometria proiettiva; musica di
Bach e
trasformazioni geometriche; quadri di
Escher,
autoreferenze e
geometrie non-euclidee; simmetrie tra le
orbivarietà di
Tymoczko e accordi consonanti (
La geometria degli accordi musicali)
No! Troppo astruso.
Forse il modo migliore per introdurre l'argomento è lasciar parlare i carnevalisti. E allora,
fiato alle trombe e diamo il via alla parata dei contributi!
Rosa Maria Mistretta dal
LA SCUOLA DEL SAPERE ci invia
TRA SCIENZA E ARTE: "Pensare per immagini". Un libro che indaga gli "studi visuali", secondo una prospettiva inedita, attenta all'intersezione fra i tradizionali domini dell'estetica e il mondo delle scienze.
Lo sapevate che anche Maurits Cornelis Escher, così come molti altri intellettuali europei che lo avevano preceduto, fece da giovane il suo bel viaggio in Italia e che durante quel viaggio si dilettò a disegnare molte amene località nostrane? Ce lo dice
Maurizio .mau. Codogno, che dalle
Notiziole di .mau. contribuisce con una recensione de
Il mondo di Escher.
Sullo stesso tema,
Zavorka, dal blog
knedliky, contribuisce con
Esher; dove, ispirandosi a
Visioni della simmetria. I disegni periodici di M. C. Escher, Zavorka ci conduce in un viaggio tra arte escheriana, concetti di biologia evoluzionistica, funzioni Fuchsiane e Kleineriane, simmetria e specularità, pessimismo e ottimismo.
Con
Un'estate al Polo Sud Daniele Gouthier, da
Scienza Express, ci parla del lavoro dell’acquarellista francese Christophe Verdier.
"Gli acquarelli parlano di ghiacci, sole, mare, ma anche di container, navi, mezzi cingolati. Ed è un alternarsi di arancio e rosso, giallo e ocra, azzurro e bianco, bianco, bianco, bianco… Ma l'aspetto più interessante è l’incontro tra arte e scienza, al fine di far dialogare quest’ultima con la società e di accendere l’attenzione del mondo su un progetto scientifico. Della scienza, infatti, non contano solo i risultati ma anche come si colloca nei confronti delle nostre aspettative, dei nostri sogni, del nostro immaginario..."
Paolo Alessandrini da
Mr. Palomar partecipa al carnevale con
Il matematico invidioso. In cui si parla del libro di Piergiorgio Odifreddi "Penna, pennello e bacchetta - Le tre invidie del matematico"; ma anche dei temi correlati dell'invidia costruttiva; dell'annoso problema italiano del dialogo tra discipline scientifiche e umanistiche; e delle strette parentele che hanno accomunato l’arte e la matematica.
Cristina Sperlari da
Il Piccolo Friedrich ci invia ben due articoli:
Matematica e Arte, in cui recensisce "Matematica e Arte", un libro che racconta esperienze di laboratorio-ricerca svolte da alunni di alcuni licei italiani; e
Itinerari Matematici in città, in cui Cristina parla del suo "primo vero libro": "Itinerari matematici in città - Un percorso di riscoperta della città di Cremona in ottica matematica per gli insegnanti della scuola primaria".
Ed infine il mio umile contributo dal
Blogghetto:
Armonia celeste e dodecafonia.
"La tesi centrale di questo libro è che la principale responsabile del divario apertosi tra il pubblico e i compositori dell'ultimo secolo sarebbe la dodecafonia: tecnica compositiva che avrebbe abrogato, non solo la coloritura armonica e gli sviluppi melodici, ma anche la stimolazione di reazioni fisiche ed emotive, privilegiando la novità ad ogni costo rispetto alla bellezza. Per sostenere la sua tesi l'autore, Andrea Frova, professore di Fisica Generale e musicofilo, si basa su una serie di risultati scientifici relativi alla nostra percezione soggettiva della musica..."