T1 e T3 suonano il trombone nella stessa orchestra amatoriale ormai da anni. E spesso si intrattengono piacevolmente in conversazioni su temi anche non musicali. T1 è ingegnere meccanico di formazione e di professione mentre T3 è matematico di formazione.
‒ Ciao T1, spero che tu sia coscente di aver posto una domanda molto pericolosa. :-)
Prima di tutto, dovrò applicare la tecnica del "separate and clarify".
Che intendi esattamente per forma di "macaroni"? Mi stai chiedendo perché esiste proprio in questa forma e non in altre forme? O perché esiste in questa forma oltre ad altre forme?
‒ No, in realtà intendevo pasta lunga attraversata da piccoli fori interni. A differenza degli spaghetti (senza buco) e delle penne (foro grande).
Il buco piccolo non sembra raccogliere molto sugo (le penne lo fanno), ma ti impedisce di risucchiare il pezzo come accade per gli spaghetti ...!
‒ Ah! Quindi intendi bucatini?
‒ Sì. sembrerebbe, Ma la confezione che abbiamo comprato li chiama "macaroni"!
‒ Quella è probabilmente la versione per non-italiani :-)
‒ Probabile. Ma quindi - la domanda rivisitata è: perché esistono i bucatini ?!
‒ Questa è una domanda interessante a cui si può provare a rispondere parzialmente attraverso il punto di vista della tradizione.
‒ Ci sono alcune ricette che di solito vanno con i bucatini. La più famosa è l'Amatriciana. Ogni tanto la faccio. Forse potrei pepararla per voi una delle prossime volte che ci incontreremo. Anche se negli ultimi tempi non la faccio molto spesso. Non è la cosa migliore per il mio colesterolo :-) Nella nostra tradizione famigliare c'è solo un'altro condimento, fatto con melanzane e cipolla, che usiamo con i bucatini.
‒ Forse la "sensazione" dei bucatini è unica per la sintesi di durezza dovuta alla parete relativamente spessa e di morbidezza dovuta alla flessibilità del tubicino ... e il foro gli consente di essere cotti anche dall'interno ...
‒ Per quanto riguarda il metodo di produzione, direi che potrebbero esserci perni sottili filiformi che attraversano un disco. L'impasto è abbastanza morbido da poter fluire attorno ai perni prima di entrare nel disco, ma una volta nel tubo, l'impasto viene sagomato in quella forma e ne esce come bucatino.
‒ Faccio fatica a immaginarlo. Come fa il perno a non rovinre la forma del bucatino? Pensavi a qualcosa di simile? Ma non riesco ancora ad afferrare quale sia la forma geometrica dello strumento. Che cos'è? Due cilindri concentrici con raggio diverso? Se sì, che cos'è che sostiene il cilindro interno senza rovinare la forma del bucatino?
‒ Oh no! ora devo fare un altro sforzo mentale per capirlo :-)
‒ Ma certo! Grazie per avermelo chiesto. Avevo anche iniziato a scavare nella tana del bianconiglio alla ricerca di brevetti (Espacenet), ma ho deciso di smettere prima che la cosa sfuggisse di mano 😉
Ma è un mondo affascinante. Ci trovi brevetti di Barilla, certo, ma anche di produttori statunitensi e asiatici. È un mondo difficile quello dell'ingegneria dell'estrusione della pasta!
La nuova stagione di prove sarebbe dovuta cominciare a fine marzo ma è stata rimandata a causa della pandemia. E allora T1 e T3 hanno continuato ad avere conversazioni adeguandosi ai mezzi e ai tempi del coronavirus.
T1 è britannico ma parla anche l'italiano mentre T3 è italiano. Le conversazioni avvengono di solito in inglese con qualche contaminazione italiana.
‒ Ciao T3, forse puoi aiutare con la domandona del giorno della mia famiglia: perché esiste della pasta nella forma di "macaroni"?
T1 è britannico ma parla anche l'italiano mentre T3 è italiano. Le conversazioni avvengono di solito in inglese con qualche contaminazione italiana.
‒ Ciao T3, forse puoi aiutare con la domandona del giorno della mia famiglia: perché esiste della pasta nella forma di "macaroni"?
‒ Ciao T1, spero che tu sia coscente di aver posto una domanda molto pericolosa. :-)
Prima di tutto, dovrò applicare la tecnica del "separate and clarify".
Che intendi esattamente per forma di "macaroni"? Mi stai chiedendo perché esiste proprio in questa forma e non in altre forme? O perché esiste in questa forma oltre ad altre forme?
La mia interpretazione è che forse tu stia usando una sineddoche elevando "macaroni" a rappresentante della categoria "pasta corta"?
‒ No, in realtà intendevo pasta lunga attraversata da piccoli fori interni. A differenza degli spaghetti (senza buco) e delle penne (foro grande).
Il buco piccolo non sembra raccogliere molto sugo (le penne lo fanno), ma ti impedisce di risucchiare il pezzo come accade per gli spaghetti ...!
‒ Ah! Quindi intendi bucatini?
‒ Sì. sembrerebbe, Ma la confezione che abbiamo comprato li chiama "macaroni"!
‒ Probabile. Ma quindi - la domanda rivisitata è: perché esistono i bucatini ?!
‒ Questa è una domanda interessante a cui si può provare a rispondere parzialmente attraverso il punto di vista della tradizione.
‒ Ci sono alcune ricette che di solito vanno con i bucatini. La più famosa è l'Amatriciana. Ogni tanto la faccio. Forse potrei pepararla per voi una delle prossime volte che ci incontreremo. Anche se negli ultimi tempi non la faccio molto spesso. Non è la cosa migliore per il mio colesterolo :-) Nella nostra tradizione famigliare c'è solo un'altro condimento, fatto con melanzane e cipolla, che usiamo con i bucatini.
Invece, da un punto di vista tecnico, trovo difficile spiegare perché i bucatini esistano. Quello che hai scritto potrebbe essere uno dei motivi. Di certo posso dirti è che se mangio l'amatriciana con spaghetti anziché bucatini sento che c'è qualcosa di atipico.
Ma avrei anche un'altra domanda tecnica che mi sono sempre posto sui bucatini: non riesco a immaginare come possano essere prodotti con una macchina. Forse potresti aiutarmi a capirlo: quale tipo di macchina può produrre il piccolo buco?
Ma avrei anche un'altra domanda tecnica che mi sono sempre posto sui bucatini: non riesco a immaginare come possano essere prodotti con una macchina. Forse potresti aiutarmi a capirlo: quale tipo di macchina può produrre il piccolo buco?
‒ Forse la "sensazione" dei bucatini è unica per la sintesi di durezza dovuta alla parete relativamente spessa e di morbidezza dovuta alla flessibilità del tubicino ... e il foro gli consente di essere cotti anche dall'interno ...
‒ Faccio fatica a immaginarlo. Come fa il perno a non rovinre la forma del bucatino? Pensavi a qualcosa di simile? Ma non riesco ancora ad afferrare quale sia la forma geometrica dello strumento. Che cos'è? Due cilindri concentrici con raggio diverso? Se sì, che cos'è che sostiene il cilindro interno senza rovinare la forma del bucatino?
‒ Ecco uno schizzo che ho fatto su come potrebbe apparire la testa di estrusione per fare i bucatini. C'è bisogno di una piastra di supporto con una specie di griglia, che fissa i perni in posizione. Questi perni si estendono quindi verso la piastra anteriore finendo al centro del foro anteriore: i perni formano il foro interno del bucatini, la fessura circolare nella piastra anteriore crea invece il diametro esterno del bucatino.
Ho anche trovato un video interessante.
‒ Forse ora ho capito. La griglia taglia l'impasto. Tuttavia, a causa della sua consistenza, l'impasto si ricompoe di nuovo. Penso che questo fosse l'aspetto che mi mancava.
‒ Considera comunque che è solo una mia ipotesi
‒ Certo, ma è sensata.
‒ L'altra ipotesi è che l'impasto entri dai lati, piuttosto che della griglia ... in effetti, questa potrebbe essere l'ipotesi più probabile.
‒ Considera comunque che è solo una mia ipotesi
‒ Certo, ma è sensata.
‒ L'altra ipotesi è che l'impasto entri dai lati, piuttosto che della griglia ... in effetti, questa potrebbe essere l'ipotesi più probabile.
‒ Oh no! ora devo fare un altro sforzo mentale per capirlo :-)
‒ Sì. Avevo immaginato qualcosa di simile poco fa mentre correvo. Sai che trovo che questa conversazione sia spiritosa e interessante.
Ti dispiace se ne pubblico una versione tradotta liberamente sul mio blog?
Ti dispiace se ne pubblico una versione tradotta liberamente sul mio blog?
‒ Ma certo! Grazie per avermelo chiesto. Avevo anche iniziato a scavare nella tana del bianconiglio alla ricerca di brevetti (Espacenet), ma ho deciso di smettere prima che la cosa sfuggisse di mano 😉
Ma è un mondo affascinante. Ci trovi brevetti di Barilla, certo, ma anche di produttori statunitensi e asiatici. È un mondo difficile quello dell'ingegneria dell'estrusione della pasta!
2 commenti:
Da FB
FRANCESCO
Nelle trafile per macchine di uso domestico il cilindro centrale è sostenuto da uno o due piccoli perni ortogonali al suo asse, credo che il concetto sia proprio che le due metà del bucatino si ricongiungano oltre i perni uscendo dalla trafila. Per questo forse molti bucatini di scarsa qualità si aprono in due lungo una ipotetica linea di congiunzione. Storicamente credo siano l'evoluzione dei maccheroni al ferro (o ferretto) presenti in molte cucine italiane (Puglia Sicilia) da cui anche il nome "per non italiani" che come spesso accade riprende in realtà nomi più tradizionali di quelli italiani attuali. PS la prossima volta spiega al tuo collega la magia e la tecnica sopraffina che sta dietro ai "veri" maccaruni... Quelli sì che raccolgono il sugo...
Dioniso
Grazie per aver apportato un contributo ricco di conoscenza ingegneristica e con un vocabolario che a me manca.
"...si aprono in due lungo una ipotetica linea di congiunzione". Intendi in verticale, giusto?
Ma lavori nel settore?
Francesco
Dioniso Dionisi sì longitudinalmente... "per lungo" insomma... Attualmente progetto sistemi ferroviari... Niente a che fare coi bucatini. Però da sempre mi diletto con la cucina e ho avuto a che fare con una vecchia "pastamatic" ;)
Paola
Sai che me lo sono sempre chiesto come fanno a produrre i bucatini? Grazie! 😁
Dioniso
Fino a ieri era pure uno dei miei grandi dubbi esistenziali.
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