lunedì 28 ottobre 2019

Lo sapevate che l’ora legale verrà abolita? - Dati e numeri sul cambio di orario

Quasi tutti sappiamo come e quando spostare le lancette. Anche se spesso qualche dubbio viene.

Ma era in avanti o all’indietro? Dormiremo un’ora in più o un’ora di meno?

Ed è per questo gli anglosassoni hanno inventato un sistema mnemonico, “Fall back, spring forward”, molto difficile da tradurre in italiano visto che non abbiamo coincidenze simili tra verbi di movimento e stagioni dell’anno.

Ma se tutti sappiamo come e quando spostare le lancette, forse pochi sanno, almeno in base a un piccolo sondaggio personale condotto tra amici, parenti e colleghi, che il cambio d'orario verrà abolito e che l’ultimo avverrà nel 2021. Voi lo sapevate?

Da quanto sono riuscito a ricostruire, le cose dovrebbero essere andate più o meno così.

In seguito a richieste di cittadini, di parlamentari europei e di alcuni Stati membri (principalmente Finlandia e Polonia, ma forse anche Estonia, Lettonia e Germania), la Commissione Europea ha deciso di lanciare una consultazione pubblica sull’ora legale invitando i cittadini a compilare
questo questionario tra il 4 luglio e il 16 agosto 2018. Da quanto mi è dato sapere ben pochi cittadini italiani ne erano al corrente e ancora meno si sono espressi partecipando alla consultazione.

Infatti, secondo Rapporto sui risultati pubblicato dalla Commissione avrebbero votato circa 4,6 milioni di cittadini europei, cioè meno dell'1% delle popolazione dell'UE. Il che renderebbe questa consultazione la più partecipata di sempre.
I tassi di risposta sono stati molto vari, con i più alti tassi provenienti da tre paesi: Germania (70% di tutte le risposte pari a 3,1 milioni, cioè il 4% della popolazione tedesca), Francia (8,6%; 393.000) e Austria (6%; 259.000). Altri paesi le cui risposte hanno rappresentato più dell'1% del totale sono stati Polonia, Spagna, Repubblica Ceca, Belgio, Finlandia e Svezia.

Ecco un grafico che mostra paese per paese la percentuale dei votanti rispetto alla popolazione del paese. Come vedete, l'Italia si trova al terzultimo posto.


Complessivamente 3,8 dei 4,6 milioni di votanti (circa l'83%) si sono dichiarati contrari al cambio di orario.
Solo in Grecia e a Cipro i favorevoli sono risultati in lieve maggioranza (56% e 53%). Mentre, oltre il 90% delle risposte provenienti da Finlandia (95%), Polonia (95%), Spagna (93%), Lituania (91%) e Ungheria (90%) si sono per l'abolizione del cambio di orario.



Interessanti sono anche le ragioni dei contrari al cambio di orario. Come evidenzia il grafico, la ragione predominante è stata il supposto effetto deleterio che il cambio di orario avrebbe sulla salute. 


Più goduriose, invece, sembrerebbero essere le ragioni dei favorevoli al cambio di orario: le attività ricreative serali.



Ma una volta abolito il cambio di orario che facciamo? Manteniamo per tutto l'anno l'ora legale o l'ora solare?

L'opzione preferita è stata l'ora legale permanente con 2 529 000 degli intervistati (55%).


Ma che è successo dopo la consultazione del 2018?

Nei primi mesi del 2019, il Parlamento europeo ha accolto la proposta della Commissione per l'abolizione del cambio di ora e ha lasciato a ogni Stato libertà di scelta rispetto a quale orario adottare, se solare o legale. Per cui gli Stati membri che decideranno di mantenere l'ora legale dovranno cambiare l'orario per l'ultima volta a marzo del 2021, mentre quelli che preferiranno mantenere l'ora solare dovranno farlo l'ultima a ottobre 2021. Ma "per proteggere il mercato interno da perturbazioni, i deputati hanno chiesto che gli Stati membri e la Commissione coordinino le loro decisioni su quale ora adottare."

Infine qualche riflessionede tutto soggettiva e personale

Per il piccolo sondaggio personale che citavo all'inizio ho indagato tra contatti sia italiani sia europei e gli orientamenti del mio piccolo campione sono molto in linea con gli esiti della consultazione. Nell’Europa del nord la notizia dell'abolizione è molto più nota e sentita rispetto all’Europa mediterranea. I contatti dell’Europa del nord e dell'est hanno espresso forte opposizione nei confronti del cambio di orario citando gli enormi effetti deleteri che questo avrebbe sui loro bioritmi e anche il fatto che gli animali delle fattorie ne sofrirebbero perché devono ricalibrare le loro abitudini due volte l'anno.
I contatti dell’Europa mediterranea, invece, generalmente non erano a conoscenza della consultazione ed erano increduli relativamente all'esito e alle ragioni.
Personalmente, la storia dei bioritmi mi convince poco. Sicuramente può volerci qualche giorno per adattarsi e magari le reazioni  possono essere molto soggetive. Ma alcune domande mi sorgono spontanee:

  • Gli oppositori del cambio di orario si svegliano, mangiano e vanno a letto sempre esattamente alla stessa ora del giorno?
  • Non fanno mai viaggi verso luoghi che si trovano in fusi orari diversi?
  • I bioritmi di umani e animali, più che sull'orario in sé, non dovrebbero essere regolati sull'alternanza luce/tenebra?

Infine, la cosa che mi ha più sorpreso rispetto al fatto che la grande maggioranza degli italiani non sa nulla dell'abolizione (ammesso che la mia assunzione sia corretta) è che il tema si sarebbe prestato molto a quei dibattiti infiniti e inutili che tanto appassionano alcuni media nazionali. Quindi ho trovato strano che nessuno abbia ancora portato il tema al centro del circo dei dibattiti inutili. Forse hanno ritenuto che fosse ancora troppo presto per farlo?
E mi sono anche chiesto come reagirà la maggioranza del paese se e quando il tema entrerà nel dibattito, visto che, a occhio, la barra della percentuale dei votanti rispetto alla popolazione pare essere sotto allo 0,1% per l'Italia.

Altre fonti

https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/PDF/?uri=CELEX:52018SC0406&from=IT