Dicevamo quindi che il modello di cosmo di Pitagora, basato sull'aritmetica, fu abbandonato e rimpiazzato con il modello di cosmo di Platone, basato sulla geometria.
Tra i giovani discepoli di Platone ce n'era uno particolarmente promettente che si chiamava Euclide (IV sec. – III sec. a.C.).
Effettivamente l'operato dell'allievo negli anni successivi non dovette sicuramente deludere le aspettative del Maestro.
Dopo aver lasciato la scuola platonica, la fama di Euclide si era infatti già talmente diffusa per il mondo ellenico che Tolomeo I, fondatore della dinastia tolemaica, diadoco di Alessandro Magno e primo re dell'Egitto ellenistico, lo chiamò ad operare nella Biblioteca di Alessandria da lui fondata e nell'annesso Museo.
Il lavoro che Euclide portò a compimento ad Alessandria fu mastodontico. Nei suoi Elementi rifondò tutta la Matematica dei tempi (Aritmetica e Geometria) costruendo un edificio imperituro che sopravvisse inalterato per duemila anni, e che ancora oggi, anche se non è più l'unico edificio geometrico possibile, resiste.
È sopravvissuto addirittura alle molteplici demolizioni dei secoli XIX e XX. Anzi ne uscì addirittura restaurato e rafforzato. Risultò infatti essere completo a differenza dell'Aritmetica.... Ma forse stiamo anticipando troppo. Questa parte forse la discuteremo tra diverse puntate.
Euclide ebbe la fortuna di nascere dopo Aristotele (384 a.C. – 322 a.C.) e poteva quindi partire dal lavoro sulla Logica del suo predecessore.
(L'adagio di Bernardo di Chartres, "siamo dei nani sulle spalle di giganti" ricorre continuamente in tutte le branche del sapere umano, ma soprattutto nella Matematica, soprattutto dopo l'introduzione del metodo logico aristotelico).
Volle quindi costruire il suo edificio usando quello che ancora oggi è il metodo usato per costruire le strutture matematiche: il metodo assiomatico: a partire da pochi assiomi (verità aprioristiche), da una serie di ferree deduzioni logiche verificabili da ogni mente umana razionale e dall'insieme dei risultati precedenti, si costruisce l'edificio.
Il suo edificio era basato sulla Geometria, e quindi l'Aritmetica e conseguentemente gli enti numerici erano definiti a partire da essa.
A questo punto viene da chiedersi: come fece quindi Euclide usando questo nuovo approccio ad aggirare il problema dell'irrazionalità e quindi indefinibilità in termini numerici della radice quadrata di 2 (√2)?
Questo lo vedremo nella prossima puntata.
Indice della serie
5 commenti:
Ciao, sono nella lobby di un albergo a cercare di riempire i tempi morti prima del volo (per Santiago, oggi), e mi hai fornito alcuni minuti di divertimento culturale!! Compreso il racconto del sabato, bellissimo! Salutami Zucchero, a presto!!
Ciao Sebastiano!!
Mio unico lettore dei miei articoli matematici (per aver senso deve esistere almeno un lettore dell'articolo;-).
Eri nel tuo aeroporto di scalo? Dove?
Sei già giunto a Santiago... ma a Santiago di solito non ci si va a piedi? ;-)
Zucchero ed io ti aspettiamo. Quando ti unirai di nuovo ad una delle nostre colazioni finesettimanali?
Ehilà Dioniso.
Ci ho pensato. Alcuni di noi leggono le tue puntate sulla matematica, ma pensavo che è arduo lasciare un commento, del tipo: su che cosa? La matematica mica è un'opinione.
Giura che non ci avevi pensato...
Ciao Dioniso, ero in quel di Antofagasta, nel Nord, e adesso sono a Santiago. Sono 1400 km e a piedi non mi pareva il caso!! Comunque tra un'oretta vado all'aeroporto e sabato sera sarò a casa.
Forse forse potrei essere a Heidelberg il 23 o 24 aprile. Se non siete in giro per il mondo ci si potrebbe vedere!! Ti confermo il tutto appena posso, ciao!!
Ciao ubik !
Sì hai ragione. È sicuramente più facile commentare la colazione finesettimanale... (tra l'altro mentre scrivo si trovano davanti a me i resti della replica della colazione della settimana scorsa.... abbiamo di nuovo l'acidità di coppia :-)
...però magari un commentino di incoraggiamento.... :-)
magari non sul contenuto, che so, sulla forma.... Tipo questa volta mi è piaciuta di meno.... oppure ulteriori curiosità suscitate... vabbè forse pretendo troppo, ma se un paio di lettori vagamente interessati ci sono allora continuerò :-)
Ciao Sebastiano!
Antofagasta?! Non l'avevo mai sentita nominare. L'ho cercata su wikipedìa.
Bene! Noi dovremmo esserci. Facci sapere.
Posta un commento