Il numero 50 di marzo della rivista Prisma contiene una recensione de "Il mistero della discesa infinita"
Elea, fiorente polis della Magna Grecia nel V secolo a. C. divenne nota in tutto il mondo mediterraneo per la nascita di una scuola presocratica dominata dalla figura del filosofo Parmeride. Proprio a Elea troviamo un giovanissimo Zenone alle prese con uno del più amati passatempi del tempo. La corsa delle tartarughe. Gli occhi scintillanti di intelligenza, l'energia della giovane età, il coraggio: decisamente Zenone non e un ragazzino comune.
E infatti da lì a poco, guidato dalle parole dell'amatissimo nonno, il giovane apprenderà dell'esistenza di un oggetto misterioso che lo spingerà a frequentare proprio la scuola di Parmenide.
La strada è segnata, tutto ha inizio: nelle aule della scuola si appassionerà alla riflessione e alla matematica affrontando questioni filosofiche che gli daranno gloria e che lo porteranno fino alla lontana Atene. Fra tutte, il celeberrimo paradosso che porta il suo nome e che dimostra l'impossibilità della molteplicità e del moto nonostante le apparenze della vita quctidiana.