tag:blogger.com,1999:blog-2482371858947700786.post1409405139421416417..comments2024-02-03T08:34:49.196+01:00Comments on Pitagora e dintorni: L'interpretazione del pensiero parmenideo proposta da Giovanni Cerri - seconda parte - affinità e divergenze rispetto all'atomismo antico e modernodionisohttp://www.blogger.com/profile/04005594689948846777noreply@blogger.comBlogger3125tag:blogger.com,1999:blog-2482371858947700786.post-75970566894882518952022-07-03T18:47:04.970+02:002022-07-03T18:47:04.970+02:00In questa sua ricostruzione ci sono molti aspetti ...In questa sua ricostruzione ci sono molti aspetti che, filosoficamente, non tornano. Il problema principale nasce da questa frase da lei riportata: "E sostiene che mentre la dottrina atomista si pone a fondamento della fisica moderna e dei suoi sviluppi fino al primo quarto del Novecento, il pensiero parmenideo sembra anticipare le scoperte della fisica subatomica e dell'astrofisica contemporanee". Quale è la posta in gioco? La posta in gioco è dare supremazia alla scienza eliminando tutti gli altri saperi dal novero delle conoscenze. Ora, la scienza, come le ho già scritto, nasce dalla filosofia (così come la medicina) ma, allo stesso tempo, è scorretto affermare che Parmenide abbia anticipato le scoperte della fisica subatomica! Parmenide segue il Logos, Logos che non coincide necessariamente con la scienza perché il pensiero razionale non è per forza scientifico e, inoltre, la scienza non può dare tutte le risposte di cui abbiamo bisogno.<br />Quindi, cosa emerge dai suoi scritti? Il logos viene depotenziato e fatto coincidere con la scienza. La ragione è solo quella scientifica e, pertanto, la filosofia merita di essere studiata se e soltanto se si vedono i primi filosofi come scienziati. Così facendo si ottengono due risultati:<br />1) Lo scienziato si auto convince di non avere un debito culturale per non avere studiato filosofia poiché, come detto, il Logos viene ricondotto alla scienza. Inoltre, egli rifiuta di studiare la filosofia dai classici perché, per definizione, i classici comprendono anche filosofi come Croce, Gentile (uomo straordinario per lo sviluppo culturale italiano) Hegel ecc. Ma questi autori, giustamente, ritengono che la filosofia sia la ricerca dell'intero, mentre la scienza, se giustamente interpretata come metodo, non darà mai l'intero ma solo risultati parziali, col paradosso che lo scienziato, pur ritenendosi aperto al contributo degli altri, rifiuta, negli altri settori, il contributo dei maestri e cancella i loro risultati "scientifici" per auto - imporsi come narrativa dominante;<br />2) Il punto 2 è la diretta conseguenza del punto 1: l'uomo scienziato non può accettare che la scienza sia solo metodo perché, per naturale inclinazione, ricerca l'intero. Ma l'intero non può ricercarlo col Logos perché, come detto, il Logos è in modo artificioso trasformato in scienza...e allora la scienza diventa "scientismo" ossia un sistema ideale che si sostituisce ai sistemi ideali come quelli di Platone, Hegel ecc che tanto sono criticati (con la differenza, però, che Platone sapeva bene che il Logos non era completamente accessibile dalla intelligenza umana e, pertanto, ricorreva, come fa con la storia di Er, anche al mito se necessario).<br />Il discorso andrebbe completato dai ragionamenti di Vattimo sul nichilismo di Nietzsche che sono diretta conseguenza di questa visione "scientista" ma non posso ora.<br />In base a quanto scritto, però, posso affermare che, se davvero si è interessati alla filosofia, bisogna studiarla partendo dai classici e, soprattutto, leggendo i filosofi. Se, invece, si vuole trasformare il Logos in scienza, nessun problema ma, a inizio di ogni capitolo, andrebbe messa la seguente dicitura: "Si avverte il lettore che si sta cercando di creare un sistema ideale in cui il Logos coincide perfettamente con la scienza, creando un genere fantasy di tipo filosofico". Credo che lei sia d'accordo con me sul fatto che, salvo cadere in un atto di hybris, non si può, con colpi di sciabola, riscrivere la storia della filosofia mettendo in bocca ad autori come Parmenide cose (la teoria M) che non solo non ha mai pensato, ma che addirittura falsano il suo pensiero perché servono, come spiegato, a dare supremazia alla tecnica.<br />Un saluto<br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2482371858947700786.post-14220711550453257982022-06-27T22:06:33.993+02:002022-06-27T22:06:33.993+02:00Francesco
PS sopra mi riferivo al Compendio di En...Francesco <br />PS sopra mi riferivo al Compendio di Enriques e de Santillana che certo conoscerà ma è così bello che colgo l'occasione per menzionarlo. L'unico suo serio limite, capisco e condivido l'importanza del pensiero matematico ma credo che qua e là ci siano delle esagerazioni. Mi ritrovo nelle tesi di Lucio Russo, anche se sono dell'opinione che certe impostazioni siano precedenti all'ellenismo<br /><br />Dioniso Dionisi<br />Quali, ad esempio?<br /><br />Francesco <br />Per l'appunto quelle della scuola pitagorica e gran parte del cosiddetto periodo presocratico, e certo dei pluralisti. Le cose che ho riassunto in quel quaderno di appunti che le ho segnalato sopra.<br />Convengo con Russo che sia giusto parlare solo in seguito di una civiltà scientifica a pieno titolo, ma vedo l'impulso verso quegli sviluppi già dall'inizio.<br />Forse parlerei piuttosto di un allontanamento da questo tipo di approcci con Atene. Magari è una esagerazione, ma è utile per compensare il modo in cui ci presentano il pensiero greco, esattamente opposto: ad Atene c'è il meglio, prima sono troppo ingenui e dopo si corrompono.<br /><br />Dioniso Dionisi<br />Mi trovo d'accordo. E mi scuso perché avevo frainteso il suo coommento precedente. Lei aveva scritto "precedenti all'ellenismo" e io avevo erroneamente interpretato "precedenti alla civiltà greca".<br />Rispondi11 h<br /><br />Francesco <br />Invece, riguardo alle esagerazioni, mi riferisco ad esempio al fatto che non spenda parole sulla relatività o sulla moderna teoria atomica. Il libro è della fine degli anni 30! Oppure nel fatto di non riconoscere appieno che la storia della tecnologia è intrecciata con quella della conoscenza, sin dai tempi più antichi. (Penso alla metallurgia, all' architettura, alle tecnologie agricole e alimentari, ecc)<br />In questi aspetti, Enriques sembra aver subito l'influsso del (neo)idealismo, tant'è che cita Croce, come fosse rilevante per le evoluzioni della scienza, e non uno dei padroncini dell'asfittico panorama culturale italiano di quegli anni.<br />Scelta che, inutile ribadirlo, trovo frutto di una mancanza di prospettiva!!!<br /><br />Dioniso Dionisi<br />Parlando di esagerazioni mi è venuto in mente un altro articolo che ho letto sempre per approfondire il tema trattato nel mio libro e che forse sintetizzerò in un altro post.<br />http://www.cartesio-episteme.net/ep8/ep8-zeno.htm<br />I paradossi di Zenone sul movimento e il dualismo spazio-tempo<br />Se dovesse leggerlo mi interesserebbe conoscere la sua impressione.dionisohttps://www.blogger.com/profile/04005594689948846777noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2482371858947700786.post-82626511540018354042022-06-27T22:06:10.836+02:002022-06-27T22:06:10.836+02:00Copio conversazione avuta (con persona reale) su F...Copio conversazione avuta (con persona reale) su FB.<br /><br />Francesco <br />Caro Dioniso Dionisi mi trovo in consonanza con la sua visione e le segnalo un ulteriore elemento specifico a supporto delle sue tesi, https://scienzapertutti.infn.it/.../4215-appunti-e... (cap. 1 specie nota a pie' di pagina numero 3)<br />Appunti e riflessioni sulla scienza greca<br />SCIENZAPERTUTTI.INFN.IT<br /><br />Dioniso Dionisi<br />Caro Francesco, ho letto. Si riferisce alla scoperta della forma della Terra, giusto? È proprio una delle tesi principali di Cerri. Non so se ha letto la prima parte.<br /><br />Francesco <br />Si si avevo letto e apprezzo moltissimo le tre tesi specifiche, e ancora di più il sottolineare la responsabilità di Hegel per la lettura di Parmenide che ci viene come regola imposta.<br />Mi riferisco naturalmente alla vulgata che lo presenta come un ostinato negatore della realtà, anziché uno scopritore /latore/cantore di nuova conoscenza. Il problema dell'essere per tutti i primi filosofi è il problema della realtà e di cosa ne possiamo sapere, una impostazione da cui germoglierà anche la scienza, prezioso frutto della cultura greca.<br />L'esperienza che mi ha fatto rendere conto dell'effetto di quegli occhiali distorcenti, o meglio di quella lettura a senso unico di Parmenide, è stato leggere quello che scrive Diogene Laerzio.<br />Ero un po' sconcertato che lo stesso Enriques, che smonta certe tesi (o almeno ci prova), abbia riconosciuto solo l'atteggiamento razionalista in Parmenide e non il valore di acquisizioni astronomiche come quelle di cui stiamo ragionando.<br />Credo che certe barriere nella conoscenza abbiano radici filosofiche, e sarebbe utile parlarne.<br />Grazie per avermi permesso di conoscere il pensiero di Giovanni Cerri e in bocca al lupo per il suo libro!<br /><br />Dioniso Dionisi<br />Grazie mille! Seguirà anche almeno una terza parte sul pensiero di Cerri. E poi altre sintesi di letture sul pensiero d gli eleati.<br /><br />dionisohttps://www.blogger.com/profile/04005594689948846777noreply@blogger.com